IL PRIMO BACIO
di Giuseppe Puppo______
E’ ritornata non dico la passione, ché sarebbe un’ esagerazione, ma l’ interesse per la politica, sì, in moltissimi, che l’ avevano progressivamente persa, soprattutto durante l’ ultima, bruttissima, campagna elettorale.
In queste utime ore, siamo un po’ tutti – e non solamente gli ‘addetti ai lavori’ – a chiederci come andrà a finire per la formazione del nuovo governo, e ognuno ha i suoi dubbi, le sue perplessità, le sue avversioni, e le sue soluzioni.
Questa ultima notte, ci siamo addormentati con il centro – destra spaccato, e ci siamo risvegliati con il centro – destra apparentemente ricompattato, ma, soprattutto, con la verifica concreta di un’ intesa Movimento 5 Stelle – Lega.
C’è Roberto Fico, movimentista e amato dalla base, a presidente della Camera, e Maria Elisabetta Alberti Casellati, che, sebbene con qualche neo in carriera, certo non è l’ impresentabile Paolo Romani che avrebbe voluto Silvio Berlusconi, a presidente del Senato.
Un’intesa, che, stando ai fatti comprvati, viene direttamente da Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
L’ artista TvBoy ieri si è magnificamente esercitato al riguardo, sulle strade del centro di Roma, con un murales che, invce di essere portato in un Museo, è stato inspiegabilmente fatto cancellare.
Nel nostro piccolo di prosaici commentatori, leccecronaca.it – i lettori sopportaranno e scuseranno le autocitazioni – era stata ben più lungimirante.
A luglio, dietro il gossip sulla fidanzata Elisa Isoardi, vedevamo un attentato mediatico berlusconiano contro le mire dello scomodo alleato.
Dopo due ore dai primi exit poll, la notte dello scorso 5 marzo uscivamo già con una vignetta esemplificativa.
Nel successivo commento, prendevamo atto della volontà degli elettori, a nostro modo di intendere charissima.
Come andrà a finire ora con il governo?
Questo, non lo so. Nè voglio avventurarmi in previsioni.
Vorrei però, a beneficio dei tanti che mi chiedono in queste ore, spero anche quale spunto di riflessione per tutti i nostri sempre tanti, sempre liberi e, meno male, sempre critici lettori, tentare di mettere qualche puntino sulle u.
Ci provo.
La prima considerazione per capire quello che è avvenuto, sta avvenendo, avverrà, è che sta cambiando tutto, nella politica italiama.
Per fortuna, la Lega di Salvini non è la Lega Nord di Umberto Bossi, per tante ragioni che adesso sarebbe troppo lungo elencare, comunque tante.
Per sfortuna – non è un refuso, è il nostro preciso parere – il M5S di Di Maio non è il Movimento di Beppe Grillo, per tante ragioni che adesso sarebbe troppo lungo elencare, comunque tante.
Se non capiamo questo, non capiremo niente.
Poi, detto ciò, entrambi sono andati a risciacquare i loro panni in Cernobbio. Entrambi hanno ultimamente espresso ambizioni ridotte e volontà di cambiamento alquanto annacquate, appunto, oltre ad un terrificante vuoto in politica estera.
Fatto sta, che gli Italiani, li hanno premiati, e hanno creduto in loro.
Se le elezioni sono l’ espressione della volontà popolare, essa è stata chiarissima, tutto molto più semplice delle compicazioni indotte e succesive: essi vogliono essere guidati da loro due.
Ora, è possibile un esecutivo M5S – Lega?
In politica tutto è possibile, la politica stessa è nella sua definizione migliore l’ arte della mediazione.
I due partiti – che oramai il Movimento tale è diventato, e pure con poca trasparenza – hanno in comune obiettivi concreti da poter agevolmente realizzare, dall’ abolizione della legge Fornero, al taglio dei privilegi, e potrei continuare a lungo.
A mio modo di intendere, di più. Essi hanno un’ ideologia – mi si passi il trmine – in comune, che è l’ avversione al così detto ‘mercato’, alla globalizzazione, all’ alta finanza internazionale, e alle diseguaglianze sociali, e all’ impoverimento sostanziale che esso ha prodotto, o almeno questo hanno percepito gli elettori, la maggioranza silenziosa, che però ‘stavolta ha parlato in maniera chiarissima.
Però…Ecco, c’è un però. Un governo M5S – Lega deve passare inevitabilmente, per essere credibile, sopra un cadavere (politico, ovvio, ma è sempre meglio specificare): quello di Silvio Berlusconi.
Mi sembra che Matteo Salvini si stia portando avanti col lavoro.
E’ un delitto politico che va consumato senza fretta, come sta avvenndo, ma comunque sta avvenndo.
Al netto delle dicharazioni d’intenti, delle note di posizionamento e di riposizionamento, del gioco delle parti, dei bluff e contro bluff di cui l’ arte della mediazione si nutre.
Magari ci vorranno mesi, mica giorni.
Ma, se direttamente l’ uno, indirettamente l’ altro, riusciranno a farlo, consegnando finalmente il berlusconismo alle categorie della Storia e non più a quelle della Politica, fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio esistono, ma esistono davvero, ne sono la paradigmatica esemplificazione, le convrgenze parallele immaginate da Aldo Moro.
Poi, altro non so.
Vedremo.
Nel nostro piccolo, qui a leccecronaca.it, li seguiremo, criticamente, come abbiamo fatto con i governi tecnici abusivi, come abbiamo fatto con quelli del Pd.
A maggior ragione e con più impegno, ora, se sono essi adesso il potere.
Vedremo cosa combineranno. Hanno entrambi il premio della volontà popolare, non quello tecnico delle leggi elettorali.
Una bella responsabilità.
Il popolo vuole contrasto alla povertà, legalità, moralità in primis della politica, rispetto per il territorio, in un’ ecologia totale, che si estende, pardon si estenda, mi stavo adeguando al simpaticissimo, ormai, lessico demaiano, al rispetto delle persone, dei loro sogni, dei loro sacrifici, della loro lotta quotidiana per poter vivere degnamente. Il rispetto per chi è ancora notte e già prepara il suo caffè, prima di infilarsi nei treni del metrò, della stazione, nelle corsie delle tangenziali, per andare a lavorare, e magari senza adeguata ricompensa. Per chi per cercare un lavoro, va all’ estero, emigrante, in questa Italia terra di immigrati, che aggiungono solitudine, emarginazione e disperazione, a chi ne ha già abbastanza di suo.
Per chi risparmia dieci centesimi, rinunciando alla busta di plastica, perché pure qualche spicciolo, giorno dopo giorno, serve a conciliare il pranzo con cena.
Per chi ha il mutuo, le cartelle di Equatalia, che era stata abolita due volte, eppure sempre là sta, e le multe, le tasse, le sovrattasse e le more, le bollette cervellotiche, e non sa come pagarle, perché, se le pagasse, non potrebbe mangiare.
Per chi, invalido civile, deve vivere con meno di 300 euro al mese.
Il popolo vuole sicurezze, certezze, impegni concreti e lavoro, lavoro inteso come possibilità di dedicarsi alle proprie attività più congeniali in santa pace, per potersi esprimere al meglio e in sacra dignità; e un aiuto, mentre non ce l’ha.
Vuole aggrapparsi al ciglio del baratro in cui lo hanno precipitato, e venirne fuori. Rialzarsi. Riprendere a camminare.
Vuole tornare a fare figli. Tout court, vuole un futuro. E a Luigi Di Maio e a Matteo Salvini hanno affidato tutto questo: una terribile, ma bellissima speranza.______
LA RICERCA nei nostri articoli del 27 luglio e del 5 marzo
POLITICHE 2018 / IL POPOLO VINCE, PERDE IL REGIME DEI MEDIA E DELLE BANCHE
Category: Politica