POCHE CENTINAIA LE FEMMINISTE IN PIAZZA PER L’8 MARZO, TRA QUESTE UN VOLTO NOTO: ASIA ARGENTO

| 8 Marzo 2018 | 0 Comments

mv________Parlano in nome di tutte le donne, ma alla fine sono solo poche centinaia i partecipanti al corteo promosso dagli studenti e dal movimento ‘Non una di meno’ per le vie di Milano in occasione dell’8 marzo. Un corteo, caratterizzato dal lancio di uova piene di vernice rosa soprattutto contro banche e negozi che vendono pellicce. Il corteo promosso da studenti e dal movimento ‘Non una di meno’ in occasione dell’8 marzo si è poi soffermato brevemente davanti all’ingresso laterale di San Barnaba, peraltro chiuso, del palazzo di giustizia di Milano accendendo fumogeni e lanciando slogan, oramai ogni occasione e buona se non per devastare almeno per insozzare le città. Con la stampa nazionale che plaude a tali iniziative.
‘Non una di meno’ sfila anche a Roma in occasione della festa della donne“#WeTooGether, 8 marzo sciopero globale delle donne”. Questo il testo dello striscione che apre il corteo organizzato oggi a Roma dal collettivo femminista “Non una di meno” e al quale ha partecipato anche Asia Argento, l’attrice italiana, che com’è noto dopo 20 anni ha denunciato il suo benefattore-violentatore e che spiegòdi aver avuto nel 1997  rapporti sessuali con Harvey Weinstein per cui stava lavorando, perché aveva paura era che il non acconsentirlo avrebbe danneggiato la sua carriera”. Accanto a Asia Argento anche la collega Rose McGowan, tra le prime accusatrici del produttore americano.

“Adesso basta”, scandiscono le donne dal megafono. “Libere di scegliere”, “1.400.000 donne hanno subito molestie sul lavoro”, recitano alcuni dei manifesti che colorano piazza Vittorio, nel cuore multietnico della Capitale.

“La marea femminista torna nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne – dichiarano alla stampa le organizzatrici, ma in Italia le donne in piazza non ci sono, poi proseguono -” Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether. Sarà sciopero femminista perché pretendiamo una trasformazione radicale della società”.

Disoccupate in corteo a Napoli, con figli e passeggini, anche nel giorno della festa dedicata alle donne per chiedere una risoluzione alla loro vertenza che, tra corsi di formazione, cambi di Governo e tensioni di piazza, si strascina da ormai vent’anni. ”Solo il lavoro emancipa – spiega una delle manifestanti ripetendo quanto scritto sullo striscione che regge in testa al corteo – ed è ora che alle promesse fatte dalle istituzioni seguano i fatti”. Ed i fatti, come spiega uno dei portavoce del movimento di disoccupati provenienti da progetti Bros e dal movimento banchi nuovi, sembrano concretizzarsi. Per il mese di aprile circa mille precari potrebbero essere contrattualizzati nell’ambito di progetti presentati dalla Citta’ metropolitana. ”Oggi è l’otto marzo, festa della donna – dice la manifestante – ma c’e’ ben poco da festeggiare. Lo faremo quando a noi dai nostri figli verrà garantito un futuro migliore”.

 

Category: Costume e società, Cultura

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