LECCECRONACHE / L’ ANZIANO RAPPRESENTANTE DI LISTA
di Raffaele Polo______
Sono andato, probabilmente per l’ultima volta, al seggio elettorale, proprio all’ apertura delle 16 del sabato. Avevo la nomina a ‘rappresentante di lista’, anche per quest’anno ce l’ho fatta, a conquistarmi un paio di giorni di congedo straordinario retribuito, insomma la possibilità di stare a casa per due giorni, senza intaccare le ferie.
Da qualche tempo, purtroppo, i lavoratori statali hanno visto peggiorare progressivamente la loro situazione. Tanto che, oggi, è un coro unanime a contare i giorni che mancano per andare in pensione e un giorno a casa è il miglior premio che si possa immaginare.
Io non so chi ha creato questa incredibile situazione, ma in ufficio non si ride più, si è sempre tristi e si aspetta con ansia che arrivi l’orario per ‘timbrare il cartellino’ , come se si fosse ancora a scuola, all’ ultima ora….
Perciò, proliferano i ’rappresentanti di lista’ che sono gli ultimi privilegiati, non essendoci altra legale possibilità di ottenere questa sorta di ‘licenzia premio’.
Sto fuori dal portone della scuola, circondato da altri postulanti (‘Se manca uno scrutatore ci presentiamo e ci devono prendere per forza’ dice una signora non più giovanissima all’ amica che, evidentemente, è nuova della situazione) e da un po’ di giovani che sono ansiosi di essere chiamati dal presidente, hanno i fogli con le nomine in mano, li ostentano come un vero e proprio trofeo.
‘Ci danno 120 euro’ recita una, con aria da saputella, si vede che è raccomandata, la guardano un po’ tutti con antipatia. ‘Chissà a che ora finiremo’ dice un’altra con i jeans strappati, strettamente avvinta al giovanotto con l’orecchino che non la lascia neppure parlare, la bacia con furore, sono alle prime armi, forse si sono messi solo ieri. Non si dice più ‘si sono messi’? Va bene, noi dicevamo ‘si sono azzitati’ oppure ‘fannu all’amore’. Ma i tempi non sono più quelli.
Tra un bacio e un sospiro la ragazza esclama ancora ‘Io non ce la faccio tutta la notte sveglia’….
Ed il brusio di consensi si spande per l’atrio che è stato spalancato dal poliziotto che chiama ‘Sezione due, avanti gli scrutatori. Uno, due, tre… ne manca uno. Presidente, presidente!!!’
‘Io, ci sono io!!!’ dice la signora non più giovanissima.
Il presidente, con aria circospetta, applica il regolamento. ‘Avete un documento? Tocca al più anziano…’
Momenti di panico, sguardi cattivi fra i presenti. Poi, la signora -sempre lei- felice di non essere più giovanissima e neppure giovane, esclama trionfante: ‘Sono del ’48!!!’ sbaragliando tutte le avversarie.
Entra anche lei, sembra di sentire la soddisfazione del portiere nella poesia ‘Goal!’ di Umberto Saba: ‘Della festa, egli dice, anch’io son parte’.
Dietro di lei, sciamano tutti gli altri… Entro anch’io, presento al segretario la mia nomina, gli ricordo che mi serve il certificato…
Probabilmente è l’ultima volta, se riuscirò ad andare in pensione non avrò più bisogno di questi mezzucci. Ma, credetemi, per due giorni di ferie pagate si fa questo, ed altro…
Mio Dio, come siamo caduti in basso, mi viene da pensare mentre torno a casa, con le spalle curve per quaranta anni di servizio che non bastano, ancora.
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