IL 4-3-3 SOTTO 5 STELLE. SE ‘SCENDE IN CAMPO’ ZEMAN
di Giuseppe Puppo______
“Spero che troviamo tanta gente che ci appoggia e che ci aiuta a crescere e a lavorare per il bene del Paese”. Così questa mattina, a Pescara, congiuntivi alla Di Maio compresi, Zdenek Zeman in apertura della ‘convention’ del Movimento 5 Stelle intitolata “Sport e legalità”, con la sua presenza fisica, con i suoi sorrisi, con il suo eloquio lento e significativo, pause incluse.
Per dare seguito concreto alle dichiarazioni che aveva fatto pubblicamente nei giorni scorsi: “Penso che voterò 5 Stelle alle prossime elezioni perché propongono qualcosa di nuovo e gli altri non mi convincono. Mi piace la loro voglia di fare, con molte idee. Sono stato contento che abbiano pensato anche a me. Io in politica? È difficile, non credo. Rimango fuori dalla politica, perché il mio mestiere è un altro”.
Insomma, non farà il ministro dello sport, e sarebbe stato un ‘botto’ decisivo, ma la sua dichiarazione di intenti, la sua partecipazione è altrettanto indicativa, in un settore altamente significativo della società contemporanea, anch’ esso purtroppo degenerato, fra ‘spettacolo’ e interessi economici.
Il deputato pentastellato Gianluca Vacca ne ha fatto una buona sintesi: “In Italia ci sono stati troppi casi di infiltrazione criminale nel mondo dello sport. E c’è da sempre anche la lunga mano dei partiti, compresi quelli che utilizzano lo sport unicamente come bacino elettorale e per i propri giochi di potere. Quello che vogliamo per il nostro Paese è che lo sport torni a unire, ad essere per i ragazzi un momento di aggregazione pulito, lontano dalle dinamiche di illecito, dagli appetiti dei partiti e da fenomeni come il doping, ancora troppo presente nel mondo sportivo. La scelta di avere accanto a noi un campione olimpico come Domenico Fioravanti e un allenatore come Zeman, simbolo di correttezza e fermezza al di là di ogni fede calcistica, ha il significato di vedere lo sport come competizione e agonismo sano, a tutela della crescita personale degli atleti di ogni età”.
Nel governo che farà il M5S se sarà premiato dagli elettori, l’ olimpionico di nuoto Domenico Fioravanti farà il ministro.
Zdenek Zeman continuerà a fare l’ allenatore di calcio. Ma, senza nulla togliere al primo, il suo contributo sarà fondamentale, oltre al sicuro impatto positivo che la sua adesione porterà alla campagna elettorale, proprio nella fase finale.
Del resto il M5S insegna che la politica non è roba solo da deputati e senatori, ma da impegno quotidiano di tutti.
E poi, Zeman ha già un partito, nel fenomenale mondo del calcio che interessa e appassiona decine di milioni di Italiani. Il suo. E’ al 50%. O lo si ama, incondizionatamente, o lo si odia.
Di più, ha una storia: di lotta al doping, alle manovre di Palazzo, alle ingerenze economiche, agli svilimenti sociali.
Ancora di più: ha un’ ideologia. E’ l’ ultimo partito rimasto con un’ ideologia: “La grande popolarità del calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie, o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio oggi è sempre più un’industria e sempre meno un gioco”.
Zeman è un predicatore. E’ un profeta: “Dopo tanti anni di trucchi, imbrogli, bugie, inganni e illeciti non casuali, ma di Sistema, ora c’è finalmente la possibilità di cambiare quel sistema, di fare calcio in maniera diversa, di farlo tornare solo uno sport.
Hanno distrutto la credibilità di un gioco che il popolosa eletto come propria principale passione e veicolo di sentimenti.
Chi dovrà giudicare adesso e chi si ritroverà a fare calcio da domani ha il dovere di riportare in prima linea i valori morali da trasmettere alla gente, affinché il mondo del pallone non sia più il mondo esasperato che abbiamo vissuto negli ultimi dieci anni; gli stadi non siano più zone di guerra e territorio di lotta politica; e nei bar e nelle piazze si possa tornare a parlare di calcio, di giocatori, di tecnica e di tattica e non più di processi, corruzione, sudditanze, bilanci truccati o atleti dopati”.
Fatica come divertimento, impegno come passione, per far diventare questo popolo di tifosi, e di sportivi in pantofole, protagonisti, in una vita migliore, soprattutto per le giovani generazioni. Un sogno.
Se Zeman allenasse i politici, li manderebbe per prima cosa a saltare un’ora sui gradoni dello stadio vuoto con addosso sacchi di sabbia. Ma anche così, comunque vadano le elezioni, il suo contributo alla politica sarà memorabile.