L’ ANATRA ZOPPA ORAMAI E’ UNA TELENOVELA, NON E’ DATO SAPERE QUALE SIA STATA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO, NE’ QUANDO SARA’ POSSIBILE
(g.p.)______Era il giorno del Consiglio di Stato (nella foto). Era stata fissata per oggi l’ udienza a proposito del consiglio comunale di Lecce, che, fra ricorsi e contro ricorsi, aspetta da sette mesi di conoscere la propria esatta composizione.
E l’ udienza c’è stata, infatti, in mattinata.
Quel che non c’è stata, è la sentenza, o meglio, non è stata possibile conoscerla. Da quanto rimbalza dalle parti in causa, da Roma, infatti si è appreso che sarà possibile conoscere la decisione solamente al momento della sua pubblicazione.
E quando sarà pubblicata, cioè resa di pubblico dominio? Ci vorranno giorni, non si sa quanti. Non si sa nemmeno se sarà in qualche modo anticipata, nei prossimi giorni, almeno, se non nelle prossime ore.
Sconcertante.______
Nel pomeriggio, raggiunto telefonicamente da leccecronaca.it, un funzionario del Consiglio di Stato ha confermato che la discussione c’è stata; che ora è “in decisione”; e che non è possibile prevedere quando la decisione sarà resa nota.______
…A parte il fatto che i giudici potrebbero aver pure deciso – è una delle ipotesi – di rimandare tutto alla Corte Costituzionale, chiamando cioè l’ organo supremo a pronunciarsi nel merito, quindi con un allungamento a tempo biblici.
Le altre due ipotesi plausibili: conferma della sentenza del Tar che dava ragione al centro destra, e nuova maggioranza in consiglio; conferma dell’ “interpretazione” della commissione comunale elettorale leccese, e maggioranza come quella attuale di centro sinistra confermata.
Ripercussioni politiche tutte da scoprire, quando finalmente la giustizia amministrativa dirà qualcosa di certezza di diritto. Certezza?______
Il bello o il brutto che dir si voglia è che la legge è chiarissima, non c’è proprio niente da interpretare. Si può discutere se sia una legge giusta o ingiusta, ma è un altro discorso. Nella fttispecie, il discorso è che fin quando c’è questa, fin quando non viene modificata, abrogata, sostituita, va applicata, non interpretata.
La legge, il testo unico sugli enti locali, al comma 10 dell’ articolo 73, dice che il premio di maggioranza non scatta se al primo turno c’è stata una o più liste collegate che abbiano superato il 50% dei voti validi, insomma proprio quello che era successo domenica 11 giugno, e poi la domenica 25, tecnicamente chiamato ‘anatra zoppa’.
Testualmente, dice così: “Qualora un candidato alla carica di sindaco sia proclamato eletto al secondo turno, alla lista o al gruppo di liste ad esso collegate che non abbia già conseguito, ai sensi del comma 8, almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio, viene assegnato il 60 per cento dei seggi, semprechè nessuna altra lista o altro gruppo di liste collegate al primo turno abbia già superato nel turno medesimo il 50 per cento dei voti validi. I restanti seggi vengono assegnati alle altre liste o gruppi di liste collegate ai sensi del comma 8. 11″.
Al primo turno, le liste di centro destra collegate a Mauro Giliberti avevano preso il 52,1%
Punto.
Che cosa c’è da interpretare?
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