LA FINE DELLE ILLUSIONI / QUESTA BRUTTISSIMA CAMPAGNA ELETTORALE SENZA ENTUSIASMO
di Giuseppe Puppo______
Dai metti a Cassano! Metti a Cassano…
E ritornano in mente nitidi i dispersi frammenti del video, ora che l’ allenatore è diventato sceriffo, e invece che speranze alimenta delusioni, invece che entusiasmi, fallimenti, invece che passioni, inciuci.
Fozza Itaia! E quanti credettero a quel bambino che muoveva i suoi primi passi! Credettero a una nuova stagione di pulizia, onestà, efficienza, ottimismo, benessere diffuso, di rivoluzione liberale, di occasioni e opportunità, e meno tasse per tutti, e più lavoro per tutti. Ma come crederci ancora, trentacinque anni dopo? Un improbabile, se non impossibile deja – vu.
“La poesia è un nuovo modo per raccontare il futuro della Puglia” , scriveva Nichi sui poster stradali, promuovendo fabbriche di speranza, officine di cultura, rilanciando l’ ecologia. Quella dell’ Ilva di Taranto, dell’ Enel a Cerano, delle discariche, degli inceneritori, e quella del gasdotto Tap, mentre la poesia intanto si è trasformata nella prosa di un conformista interno di famiglia piccolo borghese, di, per quanto agiata routine, di genitore lautamente pensionato.
Oh!?! E il rottamatore, ve lo ricordate – è più facile, è passato da poco – il rottamatore? Quello che del futuro dveva fare ADESSO? L’ unica cosa che ha rottamato, è stato il suo partito, a colpi di articoli 18, leggi Fornero, decreti salva Ilva, salva Trivelle e salva Tap, ridotto a un club di fedeli alla linea del potere e della conservazione del potere. Eppure a tantissimi parve il volto nuovo, se non il salvatore.
“Poi abbiamo sentito un flusso di parole e di pensieri che veniva da chissà dove. Da fuori. Da dentro. Dalla Rete, dalle piazze. Erano parole di pace, ma allo stesso tempo parole guerriere. Le abbiamo usate come torce nel buio, come chiavi da girare nella serratura per andare altrove, in posti sconosciuti”… E cinque anni, solo cinque anni son passati dal sogno di Beppe Grillo, dalle sue parole guerriere, che adesso sono sparite pure dal suo nuovo blog da separato in casa, in cui si è esiliato, cinque anni da quel sogno che prendeva forma e tantissimi che volevano votare, in cui tantissimi ci volevano credere. Ma ora è meglio stendere quel pietoso velo su dove e su cosa il Movimento stia andando a parare.
Chi c’è, chi è rimasto, Salvini? Quello che si alleato un’ altra volta con Berlusconi, dopo averne detto peste e corna, in – apparente – disaccordo su tutto? Quello che è sbarcato al Sud, dopo aver cantato Mamma che puzza, mancu li cani? Quello che ha candidato il padre fondatore pluri condannato e pluri inquisito, in quel partito che usava i fondi pubblici per comprarsi case, diamanti, lauree e pure mutande private?
C’è qualcuno che Salvini fa sognare?
C’ rimasto Massimo D’ Alema? Trentasei anni ininterrotto da deputato, otto legislatura, chè pure la Fornero l’ avrebbe mandato in pensione?!? Quello della sinistra degli affari salentina, quello della guerra in Jugoslavia.
Che bruttissima campagna elettorale!
Non c’è nessuno che dia più ancora, sia pure in qualche modo, un po’ di entusiasmo.
Volevamo sentire qualche salutare vaffanculo, e ci ritroviamo competitori che si parlano fra di loro da addetti ai lavori, tanto saranno rieletti tutti quanti e tutti quanti andranno di nuovo a fare e disfare accordi, grazie a una legge elettorale che si sono fatta essi stessi e che fa rosatellum di vergogna perfino se paragonata alle porcate del porcellum.
Volevamo sentire di nuovi modelli di sviluppo, e ci ritroviamo con dibattito sulle aliquote irpef al 23 o al 27 %.
Volevano sognare, e ci stiamo addormentando da svegli.
Viene da rimpiangere finanche il faccione di Mauro Giliberti, di un anno fa a Lecce città: almeno era una novità, la società civile che entrava in politica con un’ ansia di rinnovamento, affossato dai tradimenti dei suoi stessi partiti su cui si appoggiava, e da quel centro destra voltagabbana cui faceva riferimento. Ma si ci era messo ingenuamente di buzzo buono e qualcosa di buono avrebbe voluto fare, non dico un sogno, non dico una speranza, ma almeno un briciolo di buona lena l’ aveva portato.
Quando manca un mese al voto per le elezioni politiche, in giro oggi, in tutti i partiti, ci sono soltanto disillusi, che hanno attraversato le stagioni più belle, e che come tutte le cose belle non tornano più.
Erano solo illusioni, d’ accordo. Embè? Sono importanti, le illusioni. Tu vedi qualcosa di bello davanti a te, e ti muovi, fai tre passi verso l’ orizzonte, sali tre metri sopra il cielo, per cercare di raggiungerla. Poi quella si allontana, ma non importa, ti muovi pure tu, ti avvicini di nuovo. Però così almeno cammini, così ti muovi, così sei vivo.
Quando manca un mese al voto per le elezioni politiche, in giro oggi, in tutti i partiti, ci sono soltanto delusi, traditi, estromessi, buoni solamente a fare da docile materasso per i paracadutati, terreno fertile per beghe di potere e logiche di interessi.
Ed elettori che, sia pur con tutta la buona volontà, non sanno per chi votare, anzi: se votare.
Dove sta più Cassano? Ce ne avessimo da mettere! Trapattoni non fischia più, le notti magiche sono morte adesso con Azeglio Vicini, e pure Giampiero Ventura, si sa, non sta tanto bene.______
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