NOTE D’ARTE / LA LIBROTECA AL MUST, QUELL’ INCANTEVOLE PERCORSO DI RICERCA PER OGNI ETÀ
di Eliana Masulli______
E’ stata inaugurata sabato 2 dicembre, presso il MUST-Museo Storico di Lecce, in via Ammirati 11, la mostra “Dentro i libri, con Bruno Munari”.
I libri diventano installazioni, grazie all’Associazione LedA e al Picturebook Fest, a cura di Corraini Edizioni: la Libroteca d’Arte, che resterà aperta al pubblico sino al 31 marzo 2018.
Una collezione di oltre mille volumi di albi illustrati di editoria internazionale, di cui i libri di Bruno Munari, inclusi nel progetto, costituiscono il nucleo vitale.
L’idea di LedA nasce dal sano presupposto per cui un libro illustrato rappresenta una vera e propria opera d’arte, laddove in entrambi esiste l’incantevole percorso di ricerca e di comunicazione.
Tre stanze di una ricca dimensione museale in continua affermazione qual è quella del MUST, allestite per costruire un percorso dedito all’educazione al visivo, attraverso la mediazione di un libro illustrato, che non esclude nessuna età.
D’altronde, in un progetto di un così forte impatto, non potevano che ritrovarsi i tre classici della ricerca di Munari: Nella nebbia di Milano, Guardiamoci negli occhi e Le macchine di Munari, riproposti sotto forma di installazioni con cui poter interagire e da potere reinventare.
Lo stesso Bruno Munari (nella foto), prestigioso artista, grafico e designer, nonché scrittore del XX secolo, nato a Milano nel 1907 e là morto nel 1998, con gli entusiasmanti studi condotti sull’ interazione movimento-luce e soprattutto sugli stimoli creativi del bambino osservati durante il momento del gioco, ha contribuito a fare dell’espressione visiva e non visiva un unico oggetto di ammirazione e ricostruzione: «E’ probabile che tutti i bambini del mondo, dopo aver giocato un poco o tanto con un giocattolo, lo smontino per vedere come è fatto. Gli adulti dicono che i bambini rompono i giocattoli. Non è vero. I bambini li aprono per vedere cosa c’è dentro».
Le idee e le sperimentazioni di Munari così come ogni suo riferimento esplicito alla capacità di costruire e restituire una nuova realtà, nascono dal presupposto che qualsiasi progetto, poiché tale, possa essere “smontato” e studiato, pezzo dopo pezzo, secondo diverse angolazioni, quindi diverse funzioni.
Con il progetto della Libroteca d’Arte, l’occhio, soprattutto quello del bambino, ricercherà sempre quel principio di generazione e di rigenerazione dell’oggetto, affinché il “racconto”, sublimato da ogni sfera sensoriale, possa trovare nuova luce nella disinvolta spontaneità del fare e del creare.
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