RIUSCITISSIMA LA SERRATA DEI COMMERCIANTI, GRANDE SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE NO TAP DI QUESTA MATTINA A MELENDUGNO, “CHIUSA PER DIGNITA’ “. IN TREMILA IN CORTEO. ESULTANO GLI ORGANIZZATORI. ANCHE I SACERDOTI CATTOLICI CONTRO IL GASDOTTO
(e.l.)______Circa tremila persone, con mamme e bambini, hanno partecipato questa mattina a Melendugno al corteo (nella foto) organizzato per dire ‘No’ all’approdo del gasdotto Tap sulle coste del Comune salentino e per protestare contro la ‘militarizzazione’ del territorio.
Le attività commerciali di Melendugno e dei comuni limitrofi sono tutte quante chiuse e i commercianti hanno affisso sulle serrande locandine con su scritto: “Chiudo per dignità”, oppure “Questa attività rimarrà chiusa per aderire alla manifestazione ‘No Tap'”.
Alla iniziativa hanno aderito spontaneamente anche studi professionali.
Il corteo si è mosso fino alla piazza principale del paese, dove hanno parlato il sindaco, Marco Potì, e il responsabile del Comitato No Tap Gianluca Maggiore, e, successivamente, si è diretto verso il lungomare di San Foca.
Esultano gli organizzatori: “Un corteo fantastico ha sfilato per le vie di Melendugno in una marcia colma di dignità.
Tanta gente libera, tantissima voglia di dire no ad un’ opera inutile, dannosa pericolosa
Andiamo a ribadire che Tap non comprerà la nostra dignità.
Volevano il dialogo? Questa è la risposta che tutto il Salento ha dato a Tap!”
Mentre i territori tra Melendugno, San Foca e Lecce sono letteralmente ostaggio delle multinazionali e piovono gli esposti dei proprietari dei terreni invasi dalla TAP, l’azione di pressing del M5S non cessa, per questo ho presentato un’interrogazione indirizzata ai Ministri dell’Interno e dello Sviluppo Economico.
Vogliamo andare a fondo sui costi sostenuti e su quelli programmati in riferimento alla politica di sicurezza e di difesa adottata in questi giorni sul cantiere TAP e sulle aree limitrofe.
Un terrorismo psicologico e materiale sulla cittadinanza, con tanto di assetti antisommossa e zona rossa realizzata a protezione del cantiere, cinturata con barriere antisfondamento sormontate dal filo spinato a lama piatta.
Questo innaturale e sproporzionato dispiegamento di uomini non solo sta comprimendo i diritti e le libertà dei singoli cittadini, ma avrà anche pesanti effetti in termini di costi. Il Governo tiri fuori tutte le cifre di questo assurdo piano di militarizzazione e dia conto di come vengono spese le risorse pubbliche.
Intanto, oggi, tantissimi operatori commerciali hanno tenuto chiusi i loro esercizi, manifestando la propria contrarietà alla realizzazione di questa opera inutile. A loro e a tutta la cittadinanza che pacificamente continua ad opporsi, va la mia solidarietà ed il continuo appoggio.
Dopo la presentazione di due interpellanze urgenti rimaste inascoltate e di innumerevoli interrogazioni, dopo sopralluoghi, manifestazioni, missive, accessi agli atti e chi più ne ha più ne metta, la nostra battaglia contro TAP continua. Per questo, ho depositato la proposta di istituire una commissione di inchiesta su questo gasdotto destinato a incidere irreversibilmente sul territorio pugliese.
Chiediamo che sia fatta chiarezza sulle singole attività propedeutiche al concreto avvio dei lavori e sui vari profili di regolarità tecnica e procedimentale. E che venga accertata la tempestività delle azioni poste in essere dalle Istituzioni centrali, regionali, o locali, per capire fino a che punto si sia effettivamente salvaguardato e protetto il territorio e per individuare, una volta per tutte, eventuali omissioni.
Vanno appurate tutte le responsabilità del caso. Dall’effettiva adozione di tutte le misure idonee a proteggere le praterie di Posidonia e Cymodocea nodosa fino alla questione legata ai forti disagi, anche economici, sofferti dai proprietari dei terreni agricoli ricadenti o limitrofi alle aree di cantiere, a causa dei danni ai raccolti e ai connessi mancati introiti.
Se TAP pensa di agire indisturbata, distruggendo le nostre coste, il nostro mare e le nostre campagne, si sbaglia di grosso, noi continueremo a lottare pacificamente, fuori e dentro le Istituzioni.