LE PAGELLE DEL LECCE a cura di Gabriele De Pandis
Benassi 7: limita gli effetti malefici di questa partita nata storta e sviluppatasi ancor più storta. L’insicurezza della coppia centrale lo chiama spesso ai disimpegni con i piedi con mediocri risultati. Nella ripresa il riscatto: al 30′ la grande parata sulla punizione di Moracci e poi la prodezza sul rigore di Cunico. La sua riaffermazione a buoni livelli è stata uno dei pochi risultati positivi oggi.
Martinez 6: ci mette la sua solita esperienza infinita ma a volte è impreciso in fase di appoggio. Soffre nel primo tempo la verve di Pondaco, una freccia a sinistra. Ripresa su toni maggiori con l’acuto dell’intervento al 41’ su Cunico e De Sena lanciati a rete che pesa come un gol. Rende di più da centrale, ruolo assegnatogli oggi dopo l’infortunio ad Esposito.
Ferrario 6: fa sentire il suo vigore alle punte venete ma pecca in eccessiva insicurezza in fase di costruzione. Imbarazzanti certi errori in fase di ripartenza, errori che sarebbero potuti costar molto caro. Si riscatta comunque in marcatura concludendo in crescendo la partita.
Esposito 5,5: al rientro dopo una lunga assenza è il solito mastino rognoso sulle caviglie di Orlando e De Sena. Macchinoso in fase di costruzione, anche lui troppo spesso ricorre a rischiosi passaggi indietro per Benassi. Si infortuna in apertura di secondo tempo, si spera in un suo pronto recupero.
Kalombo 6,5: comincia benissimo palesando una sicurezza negli interventi difensivi da giocatore navigato. Cerca di proporsi anche in fase offensiva arrivando al tiro in conclusione di 1′ tempo. Col tempo il binario Pisani-Herzan lo costringe a qualche sbavatura ma sempre nella norma. Spende i suoi ultimi minuti sulla fascia destra a seguito dell’ingresso di Tomi. Stanco, viene sostituito da Zappacosta.
De Rose 6+: uomo ovunque colpisce ancora, mantiene la baracca del centrocampo in vita nonostante il vigore e la forza fisica del centrocampo veneto. Ha poche, quasi nulle, occasioni per farsi vedere avanti. Deve sempre giocare.
Giacomazzi 6,5: il capitano si dedica ancora maggiormente al lavoro sporco. Vista l’insicurezza della coppia centrale, arretra di qualche metro il suo raggio d’azione seguendo a vista il sempreverde trequartista dei veneti Cunico. Maestose le sue chiusure in area dove riesce a sbrogliare con maestria situazioni a dir poco bollenti. Spicca il suo intervento su De Sena al 15’ della ripresa. Il rovescio della medaglia della sua partita è però l’assenza (naturale) in zona offensiva che di certo non ha giovato alle punte di giornata.
Memushaj 6: schierato a sinistra nel quartetto offensivo in fase di non possesso e chiamato ad aiutare il centrocampo in fase di ripiegamento, Memu si riesce a disimpegnare con qualche affanno e con la pecca della poca lucidità nella nevralgica zona della trequarti. In ogni caso riesce a mettere due palle buone in area per Jeda che però spreca malamente. Forse il suo raggio d’azione ideale non è quello della fascia sinistra e si vede. Fuori giri infine i suoi tentativi di soluzione personale.
Falco 5: forte della bella prestazione di Latina, parte in quinta marcia con la voglia di spaccar tutto. Il passare del tempo però gli consegna la dura realtà odierna del duello con il perfetto Pondaco che lo limita inesorabilmente. Ha una sola occasione al 39’ ma non riesce a chiudere il destro tirando ampiamente a lato.
Bogliacino 5,5: doveva prendere per mano la squadra ma l’ha fatto solo parzialmente. Non riesce ad esprimersi ai suoi livelli massimi in termini di ultimi passaggi. La compattezza del Portogruaro lo costringe ad arretrare un po’ cercando anche di conquistare qualche pallone al di là della metà campo. Cerca di ovviare alla brutta giornata con la soluzione personale da calcio piazzato ma sfiora il palo. Nella ripresa cala e , quando potrebbe calciare una rasoiata verso la porta di Tozzo, trova Patacchiola che si immola. Piccolo passo indietro per Mariano.
Jeda 5: dopo i primi 25 minuti soporiferi da ambo le parti la sua prima fiammata con uno stop e tiro (tutto in un fazzoletto di campo) respinto dalla difesa. Ma il dato di fatto è impressionante: il portiere Tozzo non ha compiuto vere e proprie parate degne del termine. La colpa è certamente di tutto il reparto offensivo ma Jeda ha i malus di aver sprecato due buone palle a centro area e di esser sparito nella seconda frazione di gioco.
Pià 5: corre tanto, anche troppo. Non riesce a scardinare i meccanismi difensivi dei veneti e , quando ha la palla buona per battere Tozzo, preferisce un improbabile pallonetto da buona posizione. Tenta di riscattarsi al 38’ su cross di Memu ma la sua zuccata è di poco a lato. Non riesce ad imprimere quella svolta che Toma si auspicava provenisse dal suo ingresso.
Tomi 5: ennesima insufficienza per il terzino sinistro ex Foggia. Subentra ad Esposito in apertura di secondo tempo e sembra tenere bene il campo per i primi minuti. Costretto al fallo tattico su Cunico (che lo aveva scartato inesorabilmente) al 13’ che gli costa il giallo. Al 31’ il patatrac di natura arbitrale: su un cross dello stesso Cunico si oppone con la spalla ma il direttore di gara vede un suo improbabile intervento col braccio. La visione errata dell’arbitro Maresca gli causa il rosso per doppia ammonizione. Prosegue la sua stagione da profondo rosso ma questa volta gettare la croce addosso a lui sarebbe ingeneroso.
Zappacosta 6: impiegato nell’improbabile ruolo di terzino destro ci mette il suo solito impegno e la sua abnegazione. Cerca di sovrapporsi a De Rose nonostante l’inferiorità numerica.
Toma 5,5: non poteva far meglio dal 1’ sia chiaro, ma i cambi sembrano affrettati e mal gestiti. Al Lecce oggi è mancato quell’uomo capace del guizzo spaccapartita magari in situazione di freschezza: perché non una chance a Dramè dato il leitmotiv della partita? Ora il distacco dal Trapani comincia ad assumere proporzioni drammatiche, comincia a presentarsi in Salento il fantasma dei playoff.
Gabriele De Pandis.
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