ANTONIO GRAMSCI NON HA MAI SCRITTO POESIE. MA LOREDANA CAPONE LE HA LETTE TUTTE “e sempre con emozione”. TERRIFICANTE FIGURA DI BEEP DELL’ ASSESSORE DELLA REGIONE PUGLIA. ALLA CULTURA…
(g.p.)_______E va beh, non è che a molti del Pd freghi ormai più di tanto il Pantheon dei miti della sinistra storica, lo sapevamo. Va bene, poi, che è difficile trovare qualcosa di sinistra, d’ un tempo, nel Pd di oggi.
Ma Antonio Gramsci, lo storico intellettuale e politico del Novecento, è un patrimonio nazionale, studiato anche a destra. E’ un valore, di una memoria condivisa da costruire.
Poi, se militi nel Pd, un minimo di deferenza, la devi avere. Deferenza di conoscenza, mica di prosopopea, mica di supponenza facilona, mica di vanagloria.
Infine, se sei assessore alla Cultura, non puoi fare simili figure tout court da ignorante.
Solo oggi l’ edificante aneddoto è uscito fuori dai commenti imbarazzati dei presenti, ed è diventato di dominio pubblico. Le ceneri di Gramsci (nota per la Capone: è il titolo di una celebre raccolta di poesie di Pier Paolo Pasolini) l’ hanno seppellito solamente per qualche giorno, invano.
E’ successo giovedì scorso a Bari, all’ inizio del convegno internazionale intitolato “Gramsci. La guerra e la rivoluzione tra Oriente e Occidente”.
Come si fa per gli eventi importanti, lo apre (nella foto) appunto Loredana Capone, con il saluto istituzionale, durante il quale, ad un certo punto, forse per farsi bella, vai a sapere come le è venuta fuori, se ne esce con una frase raggelante, a proposito del celebrato Antonio Gramsci, con il convegno, e con una mostra: “Le sue poesie mi emozionano sempre”.
Peccato che lui non ne ha mai scritta nemmeno una. Ha scritto le lettere e i quaderni dal carcere, occupandosi di politica, storia, filosofia, arte, letteratura, e tante altre cose ancora, ma senza versi poetici, mai.
Gelo, risatine, battutine dei partecipanti. Sottovoce. Quel pietoso velo del silenzio calato come una termocoperta. Fino ‘stamattina, quando i sussurri sono trapelati, e sono diventati grida. Di sdegno.