LECCE – REGGINA / LA PARTITA / DUE SORCI VERDI SUL TERRENO DEL VIA DEL MARE, POI L’INCREDIBILE, RAPIDISSIMA RIMONTA DELLA RICONFERMATA CAPOLISTA
di Laura Ricci______
Bianchimano, chi era costui?
Un ragazzo di vent’ anni, un attaccante di belle speranze, già autore di altri tre gol nelle giornate precedenti, venuto al Via del Mare a giocarsela, con i suoi, con tanta voglia di far bene, come è giustissimo, sul terreno della capolista.
Bianchimano, che era costui? Un incubo che gela il Via del Mare, proprio quando la tempesta di pioggia e vento, che imperversa sul Salento da cinque giorni, sembra volerla smettere.
Il Lecce sembra dai primi minuti superiore, non solo sulla carta, pure sul campo, segna anche un gol, con Di Piazza, annullato per un fuorigioco inesistente, visto solamente dall’ assistente dell’ arbitro.
Un vantaggio che sembrava solamente rinviato.
Invece, ecco Bianchimano. Dal quarto d’ ora a metà del primo tempo, ne fa due. Prima anticipando di fino Perucchini, poi presentandosi da solo davanti a lui, e infilzandolo senza lasciargli scampo.
Un incubo, si è detto. E il Lecce che già aveva incassato il primo colpo, in maniera vistosa, tanto da propiziare per disattenzione ingiustificabile il secondo, sembra stordito, colpito e affondato.
Beh, una serata storta ci può stare, non sempre si può vincere, bisogna saper perdere, onore e merito agli avversari, e al Via del Mare sono già tutti a ripetersi i ritornelli da recitare a breve.
Invece no. Due minuti dopo aver incassato il raddoppio, è il 27′, i Giallorossi accorciano le distanze. Fondamentale, perché è ovvio che così, oltre a riaprire la partita, riaprono le prospettive sulla serata. Il merito va a Torromino, di potenza: è la svolta della partita.
Infatti, segna Ciancio, un eurogol. E’ pari e patta. E quando manca una manciata di minuti al tè negli spogliatoi, su punizione Tsonev disegna una parabola incantata, per l’ incredibile vantaggio del Lecce in doppia rimonta, salutato con entusiasmo sugli spalti.
Nel secondo tempo la tensione è alta, c’è molto nervosismo, è tutta una girandola di sostituzioni, cambi di schemi tattici, ammonizioni e pure l’ espulsione di Mezavilla per doppia ammonizione, quando manca ancora mezz’ ora alla fine. In dieci, gli ospiti non ce la fanno. Meglio il Lecce, che però commette l’ errore di non chiudere la partita. E infatti, giusto alla fine, la Reggina, fino ad allora mai pericolosa nella ripresa, ha l’ occasione buona, naturalmente con Bianchimano, scappato nuovamente a Riccardi, anzi, involontariamente, ma colpevolmente, da lui messo in condizione di segnare. Ma non è vero che non c’è due senza tre, ‘stavolta no. Sarà per la prossima volta, da qualche altra parte: Bianchimano per ‘stasera basta e avanza.
Festeggia la squadra, festeggia il pubblico. E andiamo!
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