LECCECRONACHE / ‘Cosa vedo dalla mia finestra…’
di Raffaele Polo______
Avevo dieci anni, e mi assegnarono un tema: ‘Cosa vedo dalla mia finestra…’
Io leggevo Pinocchio e mi appassionavo a quella storia così affascinante, mi piaceva il dialogo tra Geppetto e Mastro Ciliegia, con lo scambio di frasi in puro idioma toscano.
‘Che cosa fate costì per terra?’
‘Insegno l’abbaco alle formicole’
‘Buon pro vi faccia’
Dove li avrei trovati mai due vecchietti simpatici che interloquissero con simile spirito?
Mah! Provai a guardare dalla finestra, c’era la nebbia e non si vedeva granchè. Forse stava per arrivare il carro dell’Omino che ci avrebbe portato al Paese dei Balocchi… Macchè, non arrivava nessuno. In compenso, il mio compagno di banco, mi strattonava il braccio. ‘Fammi copiare!’ mi diceva con sguardo fosco. Lucignolo, non poteva essere che lui….
Sono passati un po’ di anni. Tanti. Adesso ho l’età di Geppetto o Mastro Ciliegia, cerco anch’ io un pezzo di legno per farne un burattino che sappia ballare, tirar di scherma e fare i salti mortali …
Guardo dalla finestra e vedo passare, come in un sogno, come un lungo interminabile corteo, tutte le persone che ho incontrato e conosciuto fino ad ora. Tutte, ma proprio tutte, sono migliaia, milioni, sono infinite, possibile che non si veda altro da questa finestra?
Sì. Si vede il campanile del Vescovado. Si vede lo scorcio della Chiesa di san Matteo, il colore della pietra leccese, l’intera Porta San Biagio…Oppure è porta Rudiae, ma è Lecce, è la mia infanzia, sono le vie che percorrevo correndo per arrivare a casa, suonare il campanello, sentire la voce della mamma che mi ripeteva: ‘Lavati le mani!’.
E il mio libro preferito lì sul tavolo, c’è anche una orecchietta alla pagina che mi aspetta per continuare la lettura, sono arrivato alla guardia che libera tutti i prigionieri, c’è l’amnistia, ma Pinocchio resta dentro.
‘Se escono di prigione gli altri, voglio uscire anch’io’ disse Pinocchio al carceriere.
‘Voi no’ rispose il carceriere ‘perché voi non siete del bel numero…’
‘Domando scusa’ replicò Pinocchio ‘Sono un malandrino anch’io’
‘In questo caso avete mille ragioni’ disse il carceriere; e levandosi il berretto rispettosamente e salutandolo, gli aprì le porte della prigione e lo lasciò scappare.
Quanto buon senso, quanta attualità in questo racconto…
Guardo ancora dalla finestra.
Vedo, in lontananza, tra i fumi della nebbia salentina, vedo, vedo, vedo…..
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Grazie per avermi fatto vedere dalla Tua Finestra, ho potuto riconoscere i tanti che avevo perso di vista, credevo che non ci fossero più, mi sbagliavo. Ciao, Edo.