IL FASCINO DEI TESORI SOTTERRANEI. I TRAPPETI IPOGEI DI SAVA, NEL NUOVO SAGGIO DI DANILA MARIKA MILIZIA
di Eliana Masulli______
La Terra d’Otranto vanta ben mille e settanta tre trappeti, di cui censiti centocinquantasette nel non troppo lontano 2006.
I frantoi ipogei costituiscono da sempre un’importante risorsa per il nostro territorio, tanto sotto il profilo storico-artistico quanto negli ambiti del turismo; visitare un frantoio ipogeo contribuisce, senza dubbio, alla comprensione delle dinamiche storiche ed economiche del nostro territorio, motivo per cui è facile trovare antichi trappeti compresi negli organismi monumentali degli antichi palazzi di borgo e nei casali. Emblematica, ad esempio, la città sotterranea di Presicce, cosiddetta proprio perché caratterizzata dalla presenza di ben oltre trenta frantoi ipogei.
Al contempo molti altri antichi trappeti dovrebbero ancora essere sottoposti al recupero e alla tutela, in quanto ritenuti veri e propri beni culturali, da sottoporre e incanalare entro la materia di regolamentazione del paesaggio e del territorio.
Generalmente posto tra i due e i cinque metri sotto al livello stradale, l’acceso al trappeto avveniva mediante una scala, caratterizzata da coperture a botte, attraverso cui si giungeva al vano con vasca per la molitura, dotata per questo delle caratteristiche grandi pietre molari poste in verticale. Sempre all’interno del vano, venivano allestiti torchi di legno, ulteriori vasche direttamente scavate nella roccia, nonché altri ambienti destinati ad uso stalla, cucina e dormitorio per i lavoratori e custodi. Per l’appunto ipogeo, il frantoio veniva internamente illuminato dalle lacerne e arieggiato solo mediante uno o due fori posti al centro della volta del grande ambiente, ove avveniva la lavorazione del rinomato oro verde.
Danila Marika Milizia, architetto e specialista negli ambiti della conservazione e del restauro architettonico, presenta oggi alle ore 18.30, a Sava, presso la “Sala Lomartire” del Centro Polivalente, in via Cugini Cinieri 6, il suo “I Trappeti Ipogei di Sava. Rilievi e studi per la conservazione”, edito da Edizioni Esperidi.
La presentazione verrà omaggiata dai saluti del sindaco Dario Iaia e dell’assessore alla cultura e pubblica istruzione Verdiana Toma. A introdurre e moderare il dialogo sarà l’editore Claudio Martino, affiancato da Massimo Prontera, presidente dell’ordine degli architetti di Taranto.
Il lavoro di Danila Marika Milizia si pone come ulteriore avvalorante tassello di lettura della storia della conservazione e del restauro di ambienti pensati per resistere e conservarsi proprio sotto il livello del piano campagna. Di questo e di molto altro ancora parlerà l’ autrice, non risparmiando chiarimenti esaustivi circa la possibilità di intervenire sul bene ipogeo, rispettandone materiali d’origine e destinazione d’uso.
Grazie per aver pubblicato la notizia e soprattutto per aver contestualizzato il fenomeno menzionando le altre realtà salentine. Complimenti!
Grazie a Lei per avere la sensibilità giusta e avere colto la proposta di tutela. Mi occupo di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali e il mio occhio soffre quando vede meraviglie dalla indiscutibile importanza storica e artistica lasciate alle intemperie e alla non curanza. Un caro saluto. Eliana Masulli