‘NO ALLA DISCARICA DI PARACHIANCA’
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Antonio Trevisi ci manda il seguente comunicato______
“Nella Conferenza di Servizi che si è tenuta ieri nella sede della Provincia di Lecce è stata confermata da quasi tutti gli Enti la contrarietà al progetto per la realizzazione della Discarica in Località Parachianca”. A dichiararlo il consigliere del M5S Antonio Trevisi, presente questa mattina alla seduta. Ai pareri negativi già enunciati dalle amministrazioni comunali si è aggiunto quello della Soprintendenza, che ha motivato la sua contrarietà facendo riferimento al contesto storico – paesaggistico che non può ospitare un sito di discarica. Da Arpa e Asl, invece, sono state evidenziate criticità che potrebbero portare, a detta degli enti, ad una posizione di non condivisione. Assenti Autorità di Bacino e Regione.
“I pareri dei Comuni hanno confermato l’incompatibilità della discarica con il territorio – incalza il pentastellato – nonostante le modifiche rispetto al progetto bocciato qualche mese fa. Siamo di fronte all’ ennesimo caso in cui si propone una soluzione sbagliata e anacronistica al problema della gestione dei rifiuti. Molto interessanti sono le osservazioni inviate dall’Associazione Salute Pubblica che hanno evidenziato dal punto di vista scientifico diverse anomalie nonché l’uso di metodologie errate negli studi di dispersione atmosferica e nello studio di impatto sanitario”.
Trevisi ricorda come la normativa europea e quella italiana, ormai da lungo tempo abbiano espresso con chiarezza il principio che in discarica deve arrivare solo ciò che non può essere riciclato e recuperato. “Il problema dei rifiuti – continua il consigliere cinquestelle – deve essere risolto a monte, e purtroppo ci sono forti ritardi nella pianificazione regionale. Sono anacronistici – aggiunge – i criteri localizzativi ancora considerati validi dalla Provincia, grazie ai quali oggi il proponente della discarica può avviare una richiesta di VIA e di AIA. Tutto il progetto fonda le basi sullo “studio preliminare per la scelta dei siti candidati ad ospitare impianti di smaltimento dei rifiuti” di quasi vent’anni fa. Lo studio di impatto ambientale non considera, inoltre, l’alternativa zero – continua – ovvero quella di recuperare l’area, come previsto dalla normativa, dal danno paesaggistico provocato con la realizzazione e la coltivazione della cava”.
Trevisi chiede alla Regione di fornire quanto prima la nuova pianificazione sulla chiusura del ciclo dei rifiuti considerando che è necessario sapere quali e quanti impianti servano, dove siano i siti meno impattanti e conoscere i motivi per i quali grosse quantità di rifiuti che provengono dalla Campania vengono smaltiti nelle discariche tarantine.
“Se ogni Regione non fa la sua parte – conclude Trevisi – seguendo il principio di prossimità, è evidente che in Puglia ci sarà bisogno di impianti più importanti per soddisfare anche le richieste che arrivano da fuori regione”.
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