PAGELLE LECCE-LATINA
Bleve 5,5: di stima. Rompe subito il ghiaccio rispondendo alle telefonate dei nerazzurri pontini, al 25’ compie una bella parata sul tiro da fuori di Burrai. Perde forse la concentrazione nella ripresa: al 6’ su un innocuo cross di Agius rischia di farla grossa facendosi sfuggire il pallone dalle mani e rimediando in qualche modo. L’età lo giustifica, forza ragazzo!
D’Ambrosio 6: complice il campo (deve occupare la fascia “bassa” sciagurata per un tempo) deve giocare in un modo abbastanza monotono: stop e lancio lungo. Lo fa bene e non cerca di strafare. Sufficienza meritata.
Vinicius 6-: inizia male il primo tempo horror con due palle dove Jefferson e Danilevicius lasciati a colpire senza disturbo. Col passare dei minuti acquisisce sicurezza ed esce bene anche palla al piede. In ripresa pasticcia in copertura ma finisce in scioltezza.
Di Maio 6+: rispetto al compagno carioca gioca con più calma e più esperienza senza cadere in svarioni, anche lui però è statico in occasione delle amnesie d’inizio prima frazione. Utile la sua copertura nella ripresa dove il Latina non riesce a creare molti pericoli per la porta di Bleve. Si vede la sua lunga esperienza in questa categoria.
Fatic 5,5 : da lui ci si aspettava di più. Sopraffino con i piedi è forse ancora in debito fisico. È un patrimonio anche in prospettiva. Da ricordare il fatto che il montenegrino è prettamente un centrale, l’impiego sulla fascia nelle sue precarie condizioni di forma è sembrato avventato.
Todisco 7- : deve svolgere il ruolo arduo occupato da capitan Giacomazzi. Si disimpegna più che bene al cospetto di leoni della categoria come Maximiliano Cejas. Rompe, tesse e costruisce come un veterano, merita qualche possibilità in più anche per farsi le ossa.
Tundo 6,5: fiore nel pantano. Si dimostra giocatore dal piede vellutato riuscendo a far spiovere innumerevoli traversoni per il centro area che hanno creato non poche difficoltà a Cottafava e compagni. Nel secondo tempo ha di fronte l’energico e fresco Gerbo ma alla lunga ne ha anche la meglio. Non ha la sfrontatezza di provare la conclusione da fuori.
Tomi 6: prestazione sufficiente che lo risolleva psicologicamente. Avanzato nei tre di centrocampo si sente più libero di svariare e di attaccare lo spazio. Ha potenzialità indubbie, può e deve essere recuperato per il forcing finale di stagione.
Falco 6,5 : pronti via e gran gol da fuori di Filippo che lascia partire un diagonale dove Ioime non ci può far niente. Cerca di sfruttare l’effetto-gol ma alla lunga l’esperto Giallombardo gli prende le misure. Si sposta sull’altro versante, gioca bene ma non riesce a pungere.
Malcore 4,5: ci sta appieno la grave insufficienza. Cerca di strafare all’inizio riuscendo però a mantenere Cejas basso in copertura ma è troppo frenetico in quello che dovrebbe essere il suo mestiere: far gol. Viene anticipato da Buscagin in buonissima posizione di tiro e sparisce per tutta la prima frazione. Nel secondo tempo l’hara-kiri: compie prima il fallo da rigore all’ingresso dell’area (evitabile) e poi si macchia dell’espulsione (in ogni caso esagerata) per una reazione ingiustificata a centrocampo. In 11 il Lecce avrebbe potuto recuperare la contesa.
Dramè 7: primo tempo ad intermittenza anche a causa del campo che non aiuta i corridori amanti della palla a terra. Nella ripresa si scatena: magistrale il gol del 2-0 dove, prima di scaricare una sassata all’incrocio dei pali, si rende protagonista di un tunnel a Giallombardo e di una finta che ubriaca in un colpo solo Agius e Cejas. Finisce coi crampi. Prestazione che è un segnale a Toma.
Rosafio 6: prende il suo posto a centrocampo e svolge il compitino.
Jeda SV : troppi pochi minuti per incidere
Memushaj SV
Toma 5,5: poteva azzardare qualche titolare in più ma ha l’alibi della gran prestazione di Todisco e Tundo a centrocampo. Non è colpa sua se Malcore lascia il Lecce in 10 ma poteva fare di più.
Gabriele De Pandis.
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