E’ NATA Z, NUOVA COLLANA EDITORIALE DELLE EDIZIONI IL BARDO DI STEFANO DONNO – “un ulteriore mezzo culturale di grande qualità ” – DIRETTA DA NICOLA VACCA: “un nuovo modo di intendere la poesia…che sappia proporre visioni”
(g.p.)_______Grandi cose. Grandi cose e ad maiora. Grandi cose e belle. Un ‘lancio’ sul notiziario nazionale e su tutta la rete dell’ Ansa ha salutato ieri sera la nascita, per i tipi de ‘I Quaderni del Bardo Edizioni’ di Stefano Donno, editore leccese, 42 anni, della collana Z, diretta dal poeta, saggista e critico letterario Nicola Vacca, 54 anni, di Gioia del Colle, vincitore, fra l’ altro, del prestigioso premio di poesia ‘Camaiore’, e infaticabile animatore culturale.
La prima pubblicazione selezionata, dal titolo ‘Lampi di Verità’, è quella di Donato Di Poce, poeta e artista poliedrico nativo di Sora e milanese di adozione. Il testo, con la prefazione del filosofo Alessandro Vergari, vedrà la luce nella prima metà di novembre 2017.
Insieme all’ agenzia Ansa, e a tanti altri massmedia, che segnalano l’ iniziativa, non poteva mancare certo leccecronaca.it che si onora della collaborazione, sia di Stefano Donno, sia di Nicola Vacca, con ciò compiendo grazie a loro un ulteriore salto di qualità.
“Sono orgoglioso di aver avviato con Nicola Vacca, cultore di Cioran e poeta che stimo e apprezzo moltissimo, questa collaborazione in puro spirito di autentica solidarietà poetica e culturale.” – ha detto all’ Ansa Stefano Donno – “La convinzione che la casa editrice si sia dotata di un ulteriore mezzo culturale di grande qualità ci rassicura sul fatto che il nostro marchio inserito nel segmento della micro editoria italiana lavori lentamente, ma con grande forza, purezza e autenticità”.
“Z è una collana che apre le porte a una poesia attiva e non autoreferenziale.” – ha spiegato a leccecronaca.it Nicola Vacca – “Un progetto editoriale che guarderà alle nuove voci interessanti del panorama letterario. La selezione sarà sempre attenta. Z sarà un modo nuovo di intendere la poesia. Una collana fuori dal coro dai giochi e dalle cordate.La poesia a cui guardo è quella che non si parla addosso.I poeti che accoglierò sono quelli che non si specchiano nei versi, ma sanno proporre visoni”.
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