STAMPA 20 EURO E POI VA A FARE LA SPESA….ma è ancora reato spacciare moneta?
Evidentemente non sapeva che bisogna essere banchieri per poter stampare carta straccia, e poi comprare dei beni che sono sul mercato, senza rischiare di finire in galera.
Infatti, questa mattina, il gestore di un ristorante che si trova su viale Marche a Lecce, raccontava agli agenti che quattr0 banconote di 20 euro, gli erano state date da un giovane che si sarebbe poi allontanato a bordo di una Smart di colore bianco.
Veniva diramata la ricerca dell’auto con la bordo l’uomo descritto dal denunciante. La polizia procedeva al controllo di tutte le autovetture tipo Smart di colore bianco finché, in via Monteroni, veniva intercettata proprio l’autovettura ricercata con a bordo una ragazza al lato guida ed un ragazzo al lato passeggero perfettamente corrispondente alla descrizione fornita, successivamente identificato per CASTRIGNANO’ Stefano un leccese di ventisei anni.
Durante il controllo, l’uomo appariva particolarmente agitato alla richiesta di esibire i documenti e, nell’estrarre dalla tasca dei pantaloni la carta d’identità, si notavano all’interno della stessa delle banconote da 20 euro.
Poiché le banconote erano talmente nuove da sembrare appena stampate, gli agenti chiedevano di visionarle notando da un primo ed immediato esame alcune anomalie, in particolare la stampigliatura del numero seriale che risultava essere S19065030524, praticamente identico a tutte le 8 banconote che aveva consegnato agli operatori durante il controllo.
Considerate le circostanze appariva opportuno effettuare una perquisizione domiciliare dove nella stanza da letto, all’interno di un armadio venivano trovate altre 16 banconote da 20,00 euro del tutto simili alle precedenti segnalate, riportanti tutte lo stesso numero seriale S19065030524
Non emergevano responsabilità a carico della donna trovata in compagnia del Castrignanò sia perché lo stesso era solo quando aveva consegnato le monete false al gestore del ristorante, sia perché il restante denaro era stato rinvenuto esclusivamente nel suo appartamento.
Al termine degli accertamenti, il Castrignanò veniva tratto in arresto per detenzione e spendita di monete false
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