…TURISTI D’ AUTUNNO NON PER CASO A LECCE
di Raffaele Polo______
No, non è vero che settembre e ottobre sono i mesi della malinconia, del rimpianto delle spiagge affollate, del sole a riverbero sulle creme abbronzanti, delle serate a fare le ore piccole nelle sagre o lungo la costa, invidiati da chi resta in città…
Scendono, infatti, in fila ordinata dagli autobus che sostano a Porta Napoli, con le loro ‘divise’ da turisti (avete fatto caso all’abbigliamento dei turisti che visitano Lecce? Si riconoscono subito, sono vestiti tutti allo stesso modo, con pantaloni corti e sandali, macchina fotografica e zainetto appeso, guardano tutto con enorme interesse e fotografano tutto, anche i piccioni, anche le indicazioni di divieto di sosta….) e si dispongono ordinatamente a seguire la guida che, senza perdere tempo, li avvia subito verso l’Arco e poi per via Palmieri.
Bisbigliano tra loro, additando qualche misteriosa attrattiva, guardiamo anche noi, ma si vede solo un muro sgretolato o un’auto che passa veloce. La guida parla parla parla in un idioma che non conosciamo, ogni tanto sentiamo un nome familiare che viene da lontano, Isabella, Tancredi, Malennio, i Messapi.
Sorridiamo perché, in fondo, una bella storia da raccontare ce l’abbiamo pure noi che, fino a qualche tempo fa, pensavamo di essere reietti e non degni di alcuna considerazione, il Tacco d’Italia, Finibus terrae, una penisola inutile protesa nel mediterraneo, tutto si ferma a Bari…
No, no, altro che, adesso il Salento lo cercano tutti, vengono sicuri di trovare tutto: arte, cultura, turismo…
Il serpentone dei turisti va verso il centro, arriva un altro pullman, chi l’ha detto che da noi finisce tutto con la festa di Santo Oronzo?
Questa volta sono settentrionali, vengono ‘dal Nord’ e, pensiamo scherzosamente, saranno tutti leghisti magari, ma no, no, anzi, ci sembrano anche loro piacevolmente predisposti verso la barocca Lecce, ma allora è proprio vero che la nostra è una città bella e importante, pensare che…
Basta, non possiamo fare altro che mescolarci ai turisti, per ascoltare, ancora una volta, le imprese di Malennio e Euippa, il valore di re Tancredi, Carlo Quinto che non è mai venuto a Lecce (possibile? Ma come….) e Mussolini invece sì, e Lecce che è stata capitale d’Italia perché il Re e la corte si rifugiarono a Brindisi, ma in quei tempi Brindisi era in provincia di Lecce…
Tante, tante notizie che è bello ripercorrere, con lo sguardo a seguire le armoniche architetture dei balconi di via Palmieri, di via Libertini e del Corso, arrivando davanti a Santa Croce… No, non è vero che settembre e ottobre sono i mesi della malinconia, non rimpiangiamo la calura afosa, la ricerca di refrigerio e di parcheggio sulle spiagge affollate, le serate nelle sagre con la pizzica…
Category: Costume e società, Cultura