LA PROTESTA DEGLI OLIVICOLTORI SALENTINI CHE CHIEDONO LO STATO DI CALAMITA’ PERMANENTE
(e.l.)______Protesta questa mattina a Lecce città degli agricoltori aderenti al “Comitato Olivicoltori salentini”. Hanno sfilato a bordo dei loro trattori, per manifestare disagio e insoddisfazione del settore, colpito dal fenomeno della così detta Xylella.
Avanzano la richiesta idi una dichiarazione permanente dello stato di calamità naturale, passando da una gestione ordinaria ad una gestione straordinaria continuativa, sulla scorta dell’esempio di altre Regione colpite da eventi calamitosi importanti che hanno nominato un Commissario con poteri non ordinari.
Category: Cronaca
LA “SCARICA” DEI 500. IERI TRATTORI A LECCE, MEZZO FLOP. C’È QUALCUNO CHE TRAMA PERCHÉ NON SI TROVINO SOLUZIONI, PERCHÉ HA IN MENTE IL SUPERINTENSIVO
Nonostante la grande campagna messa in atto da un quotidiano che pensava di scatenare la ribellione di massa, contro Emiliano, contro la Regione, contro i cittadini che si sono opposti al Piano Silletti, contro le indagini della Procura, ieri a Lecce solo qualche centinaia di trattori e 300 agricoltori.
Assente, sembra, anche la Coldiretti e tutti i vertici dello xylellismo.
Insomma anche questi imprenditori agricoli sono stati abbandonati.
Era presente, invece, la Confindustria e, ovviamente, qualche politico in cerca di visibilità. I manifestanti non hanno chiesto che vengano curati gli ulivi colpiti dal CoDiRO (i mandanti della marcia hanno sempre deriso chi tenta di salvarli, anche se a farlo sono scienziati veri!) ma solo sgravi e “ristoro” per i danni.
Si spera che ora abbiano capito.
Qui o si fa il Salento o si muore, perché le distese di ulivi rappresentano l’identità del Salento. Per questo Andare Oltre si schiera senza se e senza ma a sostegno delle aziende agricole, che per lungo tempo hanno sofferto in silenzio il braccio di ferro tra chi proponeva soluzioni drastiche ed i maghi merlino che agitavano soluzioni miracolose, a vantaggio più della propria campagna elettorale che dei territori.
“Rimestare il passato non è mai bello – dice Giancarlo Erroi, coordinatore provinciale di Andare Oltre – e noi non saremo certamente tra quelli che andranno a sottolineare gli errori degli uni e degli altri, perché è evidente che il Salento si è trovato di fronte ad un male improvviso e spaventoso. Un evento eccezionale. Proprio per questa ragione – insiste Erroi – siamo al fianco delle imprese agricole, chiedendo con forza misure di sostegno economico all’intera filiera. Una produzione più che dimezzata, infatti, comporta danni irreversibili non solo al sistema produttivo ma anche al cosiddetto indotto: dalle imprese di molitura alle imprese meccaniche”.
Il dovere di intervento è sentito dall’intero movimento territoriale.
“Abbiamo discusso della situazione nel corso dell’incontro provinciale di ieri – aggiungono Ivan Sergi e Vincenza Villani Miglietta – riportando le esigenze delle imprese agricole all’assemblea e al Presidente di Andare Oltre, Pippi Mellone. Le soluzioni da individuare, naturalmente, non sono per nulla facili e non sarebbe nello stile di Andare Oltre proporre ricette fantasmagoriche e senza copertura politico-finanziaria, come ha avuto la sfacciataggine di fare chi ha costruito castelli di visibilità su questo tema”.
Andare Oltre propone alla Regione Puglia di farsi immediatamente strumento di pressione sulle Banche, che devono essere indotte a congelare i finanziamenti esistenti e rifinanziare le imprese, in modo da non uccidere il tessuto produttivo locale.
Inoltre occorre individuare al più presto forme utili a garantire la possibilità di finanziare l’espianto e il reimpianto di olivi immuni (o tolleranti) al batterio, da scegliere tra le specie già individuate e, allo stesso tempo, attivare tutti i meccanismi finanziari per sostenere le imprese durante questa gigantesca opera di trasformazione e rinnovamento delle campagne.
“Non deve sfuggire a nessuno – conclude Giancarlo Erroi – che oggi non ci sono a rischio semplicemente le imprese agricole pugliesi ma è a rischio l’identità, la forza produttiva, la capacità attrattiva e la salubrità dell’intero territorio”.
È di fine agosto la notizia di un piano pilota avviato dall’Assessorato all’Agricoltura, pesca e sviluppo rurale dell’Andalusia, in grado di prevenire l’evoluzione della piaga provocata dalla Xylella fastidiosa, il batterio killer degli ulivi. E mentre nel resto d’Europa si investe sulla ricerca e sull’innovazione, l’Italia sceglie deliberatamente di rimanere fanalino di coda nella lotta alle fitopatologie.
Ho presentato un’interrogazione al riguardo, indirizzata al Ministro Martina.
Senza un serio piano strategico e senza tecniche innovative di prevenzione per l’identificazione precoce delle piante infette, rimarremo sotto lo scacco di scelte errate.
A questo punto, non ci rimane che ribadire un concetto che stiamo ripetendo da anni, vale a dire che bisogna favorire e incentivare ogni contributo sotto il profilo dell’innovazione, della sperimentazione e della ricerca, attraverso un ampliamento del confronto a diverse competenze ed esperienze a livello nazionale, europeo ed internazionale.
Agli operatori del comparto e alle aziende agricole del nostro territorio devono essere forniti strumenti, piani, tecniche e metodologie efficaci e non la fuffa che Martina continua a elargire a piene mani. Basterebbe visitare per poche ore le martoriate terre salentine per accorgersi che la situazione è gravissima.
Per anni, il settore olivicolo è stato letteralmente abbandonato, non investendo sul contenimento del rischio e sulla sostenibilità del settore agrario.