I 60 ANNI DI COCCO BILL
di Raffaele Polo______
Scopro con stupore che Cocco Bill ha raggiunto la veneranda età di 60 anni. E’ vero che Capitan Miki e il Grande Blek ne hanno di più, ma questa cosa degli anni mi impressiona non poco perchè mi certifica, ineluttabilmente, di come passa il tempo.
E il problema (vero) è che loro, i nostri eroi di carta, mantengono una freschezza ed una efficienza incredibile. Non parliamo, poi, degli ‘antichi fumetti’ (l’Uomo Mascherato, Mandrake, Nembo Kid, Bibì e Bibò) che sono addirittura commoventi per il loro essere così platealmente fuori dal tempo corrente.
Ma volevo scrivere di Cocco Bill perchè è personaggio-principe di Jacovitti, estroso e incredibile disegnatore che mi ha accompagnato per tanto tempo, soprattutto sui banchi della scuola, dove il diario Vitt era un ‘must’ come lo zaino Invicta e altri oggetti che caratterizzavano il momento storico…
Jacovitti mi piaceva, mi piace per quel suo infoltire le tavole di particolari irreali e grotteschi, novello pittore fiammingo che fa delle minuzie il suo cavallo di battaglia. E, a proposito di cavallo, proprio Trottalemme, il cavallo di Cocco Bill, può assurgere alla identità di deus ex machina di quasi tutte le vicende, toccando a lui dipanare la matassa imbrogliata dal suo spavaldo padrone.
Delle trame, delle storie di Cocco Bill, meglio non parlare: sono spesso insulse e di una ingenuità talmente esplicita da far concorrenza alle storie di EsseGesse ovvero Capita Miki con Doppio Rum e Salasso e Blek Macigno con Roddy e il dottor Occultis.
In queste strisce si capisce subito chi sono i cattivi (tutti col ghigno stereotipato e la faccia di canaglia) e anche chi si camuffa (Magic Face ) lo si scopre in quattro e quattr’otto. Piuttosto, l’idea della morte viene beffeggiata da Jacovitti che non si preoccupa di costellare di cadaveri trivellati dai colpi i suoi disegni mirabolanti.
Esito evitato accuratamente dagli altri autori che puntano maggiormente sui combattimenti con sani cazzotti (emuli e precursori di Bud Spencer) o con la precisione della mira delle infallibili pistole. E, anche se stiamo parlando di personaggi che fanno parte della storia e non più della cronaca contemporanea, il piacere innato nel rileggere le inossidabili avventure su carta dei nostri beniamini, ci fa asciugare in fretta la lacrimuccia di nostalgia che affiora dalle nostre datate ciglia…
Category: Costume e società, Cultura