“AIUTIAMOLI A CASA LORO!”…GLI ITALIANI. CHE MUOIONO PURE PER UN TERREMOTO LEGGERO. ECCO COSA ANDREBBE FATTO SUBITO. E PERCHE’ NON LO POSSIAMO FARE

| 22 Agosto 2017 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______Una scossa di terremoto del quarto grado della scala Richter, che, in altri contesti, non avrebbe fatto nemmeno notizia, perché avrebbe lasciato tutto come prima, verificatasi ieri sera nell’ isola di Ischia, ha provocato due morti, trentanove feriti, crolli e l’ evaquazione di migliaia di persone, fra residenti e turisti.

Scenari da incubo.

Questa mattina sono tutti a chiedersi come mai.

Non c’è bisogno di essere fisici, o geologi, per poter rispondere.

Basta un po’ di buon senso critico. E interessarsi, quanto basta, con un po’ di memoria, di politica.

Abbiamo tollerato, se non favorito, per decenni la piaga devastante dell’ abusivismo edilizio, che ha dilaniato il territorio, tutti, dai govrni di centro, a quelli tecnici, da quelli di centro destra a quelli di centro sinistra, tutti, perché li abbiamo votati.

Invece di abbattere, liberare le coste, e altrove ricostruire e riqualificare.

Abbiamo favorito, se non agevolato, per decenni lo scempio delle privatizzazioni, delle aziendalizzazioni, dei profitti di imprese e imprenditori, tutti, dai governi di centro destra, a quelli di centro sinistra, tutti, perché li abbiamo votati.

Invece di consolidare lo Stato, non le aziende, e scegliere statisti, non politicanti.

Quelli che ci hanno legato mani e piedi all’ alta finanza internazionale dell’ Europa degli speculatori, degli affaristi, dei lobbysti, dei banchieri.

Quella che ci impedisce, adesso, come Stato italiano, quel che ne rimane, di fare quello che andrebbe fatto, ce lo impedisce perché non abbiamo più la sovranità necessaria: un grande piano di risanamento delle coste, delle costruzioni, dei centri storici, degli acquedotti, già, perché facciamo acqua da tutte le parti, tranne che negli incendi, che ci hanno devastato con accanimento.

Un piano di modernizzazione, da decrescita felice, non da crescita infelice, da ritorno al futuro, di opere pubbliche, che, fra l’ altro, darebbe lavoro e sicurezza. Un piano da aiutiamoli a casa loro: noi, noi stessi, gli Italiani.

Ah, un attimo gli incendi, quest’ altro fallimento epocale degli ultimi mesi: appiccati da disperati per questioni economiche disperanti. E con lo Stato che ha gli F 35 di distruzione e morte acquistati dagli Americani a costi assurdi, e non ha aerei per spegnere le fiamme, e deve pagare quelli privati.

Ah, e che ha smantellato la Forestale e le Province che avevano compiti importantissimi di protezione civile e salvaguardia del territorio.

Tutto ciò farebbe ridere, se non facesse piangere,  come quando parla Bassolino, parla Matteo Renzi, parla Silvio Berlusconi, parlano tutti e tanti sono pronti a rivotarli.

Salvo poi chiedersi come mai solo in Italia accadono robe da barzellette che non fanno ridere, bensì disperare.

 

 

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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