VIVERE SENZA MENZOGNA, RISTABILIRE URGENTEMENTE LA REALTA’ DELLE COSE / L’ ANNO CHE VERRA’ DELLA TAP. NE HANNO PARLATO INSIEME OGGI A ROMA CON IL MINISTRO CLAUDIO DE VINCENTI IN UN DELIRIO DI FAKE NEWS. CON L’ OCCASIONE PURE L’ ANNUNCIO IATTURA DELLA SNAM, CHE PENSA A CENTRALI A BIOMETANO NEL SALENTO
di Giuseppe Puppo______Il mare non ne risentirà, certo. Il turismo non ne risentirà, anzi…E non c’è nessun rischio per la salute, no. Poi, pagherete meno le bollette della luce, e lavorerete di più, lavorerete tutti. La televisione (il solito TG3 Puglia delle 14.00, di oggi, l’ ultima volta) ha detto che Tap che sta arrivando porterà una trasformazione che tutti quanti stanno già aspettando: sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ci sarà da mangiare e gas tutto l’ anno.
Non bastava la massiccia campagna di comunicazione/disinformazione a base di fake news con cui negli ultimi giorni hanno comprato la quasi totalità dei giornali cartacei, on line e televisivi.
Oggi ne hanno parlato insieme. Essi stessi, con loro stessi. Se la sono suonata e se la sono cantata, da soli. A Roma, a palazzo Chigi sede del governo, quelli della Tap, con il ministro Claudio De Vincenti, tanto per corroborare l’ offensiva mediatica in atto, con tutti i mass media di cui dicevo prima che stanno facendo adesso fedelissima eco al concerto suonato ‘stamattina.
Che, per esempio, tramandano alla Storia il tweet di un delirante fermento del ministro, tautologia compresa: ” il Governo chiede alla società investimenti sul territorio per uno sviluppo sostenibile”.
Poi, siccome le disgrazie, purtroppo, non vengono mai sole, sono arrivate le dichiarazioni di un altro partecipante alla storica riunione di questa mattina, Marco Alverà, amministratore delegato della Snam, e che parlava anche a nome di Confindustria: “Abbiamo presentato un piano di investimenti significativo per fare della Puglia la regione pilota della decarbonizzazione in Europa. Ci impegniamo a favorire la mobilità sostenibile e a dare un contributo importante all’ottimizzazione della gestione dei rifiuti attraverso il biometano”.
Da pochi minuti, nel primo pomeriggio, è arrivato anche la limpida meraviglia di un altro delirante fermento, in un comunicato del manager di Tap Luca Schieppati: “Abbiamo confermato che l’infrastruttura garantirà la massima tutela ambientale e non genererà alcuna emissione inquinante nella fase operativa di trasporto del gas; l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia consentirà l’assoluto rispetto delle peculiarità del territorio sia nella fase di realizzazione che in quella successiva dell’operatività. Il piano di investimenti sociali e ambientali che abbiamo presentato rappresenta un’importante opportunità di sviluppo locale e regionale, utile all’incremento della competitività della Puglia. In particolare siamo pronti a dare una mano alla vocazione turistica dell’area”.
Va beh, siamo circondati! Ma non ci arrendiamo!! Non è che circondando il Salento di bugie, con i complici in buona e in cattiva fede in tutta Italia e all’ estero, si cambia la realtà delle cose.
E’ questo tentativo opprimente di regime veterosovietico che sta asfissiando il Salento in questi giorni, mica l’ afa da caldo ‘percepito’.
Oggi, a completare il quadro asfissiante, da Stato di Polizia, pure il questore ci ha messo del suo. Il questore di Lecce Leopoldo Laricchia. Con tutto rispetto per il signor questore, che, commentando la cattura a Melendugno di uno degli otto anarchici presunti responsabili dell’attentato di Capodanno alla libreria Il Bargello di Firenze, ha dichiarato: “Il Salento non è solo meta di turisti che portano ricchezza ma anche di persone che si dedicano ad attività terroristiche… Sono tutti esponenti del mondo antagonista locale che nei mesi scorsi hanno partecipato alle manifestazioni di protesta contro il gasdotto Tap…E’ importante distinguere le proteste civili dalle azioni criminali, ma non bisogna dimenticare che una delle ditte che lavora per Tap, la Mello, è stata oggetto di due atti intimidatori, uno dei quali rivendicato da un sedicente Che Guevara che orbita nei gruppi anarchici locali. Ai cittadini rivolgo l’invito a fare attenzione affinché le loro legittime proteste non vengano infiltrate da criminali, mentre alla politica locale ricordo che è importante che chi ha responsabilità politiche non si schieri mai apertamente contro lo Stato”.
Ora, sempre con tutto rispetto per il questore, e per i servitori dello Stato, e per le Istituzioni, non abbiamo capito che cosa c’ entrano gli anarchici violenti fiorentini, e pure qualche idiota che si è fabbricato due molotov, ammesso e non concesso che così siano andate le cose, e non si sia trattato, per le molotov salentine, di ‘strategia della tensione’, con la protesta No Tap, finora lotta di popolo, di mamme e bambini, per il loro futuro, e di sindaci, che sono anch’ essi istituzioni, come consiglieri regionali e parlamentari nazionali ed europei, che hanno partecipato alle proteste, tutte pacifiche e non violente.
Cioè, non possiamo più nemmeno schierarci ideologicamente? Cosa è codesto, un monito da regime poliziesco? E codeste cosa sono: prove tecniche di repressione del dissenso?
La verità è un’ altra e noi vivremo senza menzogna: la Tap è un’ opera inutile, calata dall’ alto a martoriare un territorio già ampiamente massacrato, buona solamente per gli interessi dell’ alta finanza internazionale, speculatori, lobbysti, affaristi e politici loro camerieri.
Sempre peggio! Se alle tue parole, caro Direttore, seguissero atti di ribellione da parte dei cittadini, Salentini e tutta la Puglia…. forse si comincerebbe a ragionare… ma no, va bene così!? La protesta pacifica e democratica, non la comprendono…. ma cosa deve fare la gente per essere ascoltata??? Mi verrebbe voglia di scendere da voi, e bussare a tutte le porte importanti e verificare se, questi politici, hanno bisogno di apparecchi acustici… o di calci in bip-bip. Ripeto: è una vergogna!
IL SALENTO BRUCIA, L’ITALIA BRUCIA E ALTROVE NON È CHE SI STIA MOLTO BENE: BENVENUTI NEL PAESE DEI BALOCCHI.
Siamo al paradosso.
Il 2 Agosto sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza – in totale 1.300 pagine – del processo di primo grado per la strage alla stazione di Viareggio del 2009, nella quale morirono 33 persone e per la quale Michele Mario Elia è stato condannato a 7 anni e 6 mesi, motivazioni che confermano che “[…]il disastro non è stato un fatto imprevedibile” bensì “[…]la causa originaria e il verificarsi dei fattori successivi debbono essere considerati concause tutte riferibili al medesimo contesto di gestione del rischio”, riscontrando dunque la responsabilità soggettiva della strage.
Il 3 Agosto, Michele Mario Elia viene convocato a Roma per la prima riunione del Tavolo interistituzionale sul Tap per discutere, in maniera del tutto segreta, dei possibili investimenti della multinazionale svizzera nel Salento.
“Il Tavolo – presieduto dal Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti – ha visto la presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, della Vice Ministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova, del Vicepresidente di Confindustria Stefan Pan, dei Segretari Confederali Giuseppe D’Ercole della CISL e Gianna Fracassi della CGIL, del Segretario Regionale della UIL Arturo Minervini, del Segretario Confederale della UGL Fiovo Bitti, degli Amministratori Delegati di SNAM Marco Alvera’ e di TAP Luca Schieppati. Assenti, la Regione Puglia (per motivi organizzativi come comunicato nei giorni scorsi dalla Regione stessa) e il Comune di Melendugno.”
Questo il Comunicato di chiusura:
“Nel recepire positivamente l’avvio dei lavori del Tavolo e le indicazioni delle due societa’, i rappresentanti delle parti sociali hanno sottolineato, “con la piena condivisione del Governo, l’esigenza di garantire la massima tutela ambientale e di rafforzare le ricadute occupazionali. Snam e Tap hanno risposto positivamente, fornendo precise rassicurazioni su ambedue i
terreni”. Il Governo, nel sottolineare come Tap possa rappresentare per la Puglia l’occasione per diventare un’avanguardia nell’impiego di nuove tecnologie a tutela dell’ambiente e per l’energia pulita, ha invitato tutti i partecipanti al Tavolo a una piu’ approfondita
analisi delle proposte avanzate dalle due societa’ in vista di un loro sviluppo e potenziamento. A questo scopo, il Tavolo e’ stato gia’ riconvocato per i primi di settembre.”
Parti sociali? Quali parti sociali? Dove sono le parti sociali in causa?
Dove siamo noi, dove sono tutte le Comunità interessate dal progetto da Melendugno a Minerbio, passando per la dorsale Appenninica?
E dove eravamo, per voi, quando si concordava a tavolino di devastare i nostri territori?
E il governo, grazie alla mediazione di Teresa Bellanova che fa?
“Chiede alla società investimenti sul territorio per uno sviluppo sostenibile.”
Ma a che gioco state giocando?
Contrattare compensazioni vuol dire agevolare Tap ad inserirsi nel tessuto sociale di questa Terra; contrattare in gran segreto con una multinazionale straniera, senza ascoltare il volere dei cittadini di questo Stato, è l’ennesimo, durissimo colpo alla democrazia.
Voi non avete idea di quale sia il Paese che pretendete di governare.
L’Italia brucia. In senso letterale.
l’Italia brucia di conflitto e di rabbia perché tanti e tante chiedono diritti!
Durante i nostri incontri con Comitati e realtà del Centro-Italia, le popolazioni dei crateri post-terremoto, uomini e donne che vivono ancora nelle roulotte in una condizione di perenne emergenza (e sappiamo bene, purtroppo, quanto questo Stato abbia speculato sulle emergenze), quanta rabbia ma quanti sogni abbiamo visto nei loro occhi.
Abbiamo parlato delle nostre terre, abbiamo condiviso le nostre storie di resistenza.
Denaro per spese militari, denaro per grandi opere inutili e imposte, denaro per salvare speculatori, figli di un sistema corrotto e marcio sin dalle sue origini.
Noi non rientreremo nel vostro disegno, noi non saremo vittime di altre emergenze, noi non acconsentiremo a questo stupro.
Come se non bastasse, a poche ore di distanza dal Tavolo, il nuovo Questore dichiara: “chi rappresenta lo Stato non si schieri frontalmente contro lo Stato”, facendo chiaro riferimento alle proteste di sindaci, consiglieri e parlamentari contro il gasdotto Tap; inoltre il Questore invita i cittadini “a fare attenzione affinché le loro legittime proteste non vengano infiltrate da criminali”.
Ma stiamo scherzando? E’ questa la realtà che ci troviamo davanti?
I cittadini di cui parla, caro Questore, sono gli stessi ad esser stati picchiati, multati e controllati a vista anche e soprattutto dai suoi agenti.
Il bastone e la carota: tattica fin troppo nota. Questo è un copione già scritto e già recitato in decine di mobilitazioni e di lotte che hanno fatto e faranno la storia del nostro Paese: le nostre proteste sono legittime, solo su questo ha ragione; nonostante ciò la macchina repressiva è sempre stata in moto, sin dal 18 marzo.
Così, mentre assaggiamo la violenza degli scudi e l’intimidazione derivante da sanzioni salatissime con l’unica colpa di aver difeso i nostri diritti, un condannato in primo grado viene ricevuto in gran segreto nelle “stanze del potere” per decidere la sorte di tanti cittadini di questo Paese.
Chi rappresenta, dunque, lo Stato? Quei partiti che difendono una multinazionale straniera in odor di malaffare (come rivelano numerose inchieste giornalistiche), o quella politica locale che, secondo i dettami della COSTITUZIONE, considera ancora il cittadino SOVRANO e ne tutela i diritti e, ancora, tutti quegli attivisti e quelle attiviste, associazioni e realtà che quotidianamente riconquistano spazi di partecipazione?
Da quale parte è la democrazia?
Diritti, diritti, diritti: un Paese intero urla ad alta voce.
Non c’è spazio per la rassegnazione, nessuno spazio per una guerra tra poveri.
Noi #NoTap siamo una delle tante realtà che pretendono DIRITTI in questo Paese che brucia. E altrove non è che si stia molto bene…
Noi #NoTap né qui né altrove: Tap non è un problema solo in Salento, Tap è un problema perché incarna un sistema corrotto e, come tutti i sistemi che scavalcano i diritti di un popolo, va combattuto.
CONTRO LA REPRESSIONE DI STATO, CONTRO L’ENNESIMA OPERA INUTILE E IMPOSTA, UNA SOLA RISPOSTA: ORGANIZZIAMOCI, ORGANIZZIAMOCI, ORGANIZZIAMOCI!
“Durante la riunione convocata dal governo sugli investimenti compensativi relativi al gasdotto Tap, la Cgil ha posto come condizione la presenza delle istituzioni territoriali al confronto”.
È quanto dichiara la confederazione di Corso d’Italia, in una nota, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con esecutivo, sindacati, Confindustria, Tap e Snam.
“La partecipazione, la condivisione e il coinvolgimento del territorio – si legge nel comunicato – sono per la nostra organizzazione fondamentali, tanto più, come in questo caso, se in discussione vi sono interventi che ricadono direttamente su di esso”.
“Questa è la ragione per cui la Cgil non si è espressa nel merito delle proposte presentate – conclude il sindacato –, auspicando che il percorso cominciato oggi veda, a partire da settembre, la presenza al tavolo negoziale di tutti gli attori istituzionali, compresi quelli salentini”.
“I sindaci salentini presentino formale protesta a Minniti e Gentiloni
per le sconcertanti dichiarazioni del questore Laricchia”
Consideriamo sconcertanti le dichiarazioni del 03 luglio 2017 del
questore di Lecce sul dissenso No TAP.
Noi di Lecce Bene Comune riteniamo che lo Stato non sia costituito solo dalle sue istituzioni ma anche, e principalmente, dalle cittadine e dai cittadini, che quelle Istituzioni devono rappresentare.
Quando quel dovere di rappresentanza viene invece sacrificato sull’altare degli interessi di un consorzio e di un dittatore estero, la cittadinanza ha tutto il diritto di rivendicare la centralità negata dalle scelte di alcune istituzioni.
Non crediamo spetti ad un questore, in conferenza stampa, ma alle sentenza dei tribunali stabilire se e quali cittadini siano da considerare “criminali”.
Non spetta altresì al questore dettare le linee di condotta ai rappresentanti del popolo legittimamente eletti nei diversi livelli
istituzionali, al netto di assurde leggi elettorali.
Il questore Laricchia si è inoltre lamentato dell’utilizzo del termine
“repressione”.
Ci chiediamo quale dovrebbe essere, secondo lui, il
termine corretto per definire la criminalizzazione generalizzata di un
più che legittimo movimento di protesta, soprattutto quando questo
avviene, come oggi, inventando relazioni con un fatto di cronaca che non ha nulla a che fare con quel movimento.
E come definire l’esclusiva scelta del manganello come strumento di “confronto”, o la politica di distribuire multe salatissime a pioggia e piazzare volanti a controllare i documenti a chiunque si rechi a partecipare ad innocue e pacifiche iniziative del Movimento No TAP.
Lecce Bene Comune, quindi, rivolge a Carlo Salvemini, in quanto sindaco
della città capoluogo, l’invito a farsi capofila dei sindaci salentini
nell’inoltrare formale protesta, nei confronti del ministro Minniti e
del presidente Gentiloni, per le dichiarazioni del questore Laricchia.
Pensiamo che la situazione legata alla realizzazione del gasdotto sia
già sufficientemente calda, senza bisogno di gettare ulteriore benzina
sul fuoco.
A maggior ragione quando le parole incendiarie vengono
proferite da parte di chi è chiamato a garantire l’ordine pubblico, non
a metterlo continuamente a repentaglio.