NOI LECCE
Forse ci troviamo di fronte ad un momento di svolta epocale. I rappresentanti degli organi di governo del calcio italiano hanno infatti ammesso le lacune del sistema e manifestato la volontà di trovare un possibile referente con cui confrontarsi nella costituenda associazione degli azionariati popolari e supporters trust. Questo l’aspetto di maggior rilievo emerso nel corso del workshop dello scorso 2 marzo tenutosi a Roma e legato al progetto europeo: “Il cuore del gioco – La partecipazione dei supporters: una strada percorribile per il calcio”, evento sostenuto dalla Commissione Europea col progetto per migliorare il calcio coinvolgendo i tifosi nella proprietà e nella governance dei club. L’iniziativa è stata coordinata da Supporters Direct Europe, gruppo che dal 2007 collabora con la Comunità Europea, la UEFA e nove organizzazioni cooperative per sostenere e incentivare il movimento dei gruppi di tifosi che si associano per promuovere una rappresentanza democratica e no profit dei supporter nella proprietà dei club. L’incontro ha consentito un contatto diretto tra numerose delegazioni di tifosi e le principali istituzioni del calcio italiano rappresentate dal Direttore generale della Serie A Marco Brunelli, dal Presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi e da Federico Smanio, responsabile dell’area marketing della Cadetteria. Un’occasione per far conoscere alle istituzioni le realtà europee che operano in rappresentanza di migliaia di tifosi. Gianluca Monte, rappresentante dell’Unità Sport della Commissione Europea, ha illustrato il progetto insieme ad Antonia Hagemann, responsabile delle attività di sviluppo europeo di Supporters Direct Europe ed a Diego Riva, responsabile legale SD Europe in Italia. Illuminanti sono risultati gli interventi di Emilio Abejón rappresentante della Federación de Accionistas y Socios del Fútbol Español (FASFE, Spagna) e di Jens Wagner della Unsere Kurve ed esponente dell’organizzazione di tifosi dell’Amburgo (Germania). I due hanno evidenziato come attraverso esperienze e percorsi diversi si possano perseguire finalità comuni di tutela degli interessi dei tifosi, della loro rappresentatività e influenza all’interno dei processi decisionali, non solo nei propri club, ma anche sugli organi di governo del calcio nazionale. In rappresentanza dei gruppi italiani è intervenuto Franco Vianello Moro, presidente di “Venezia United” che ha sottolineato la necessità di una riforma radicale di cui il calcio italiano necessità. Alla tavola rotonda è seguito un dibattito con interventi anche della Stampa (tra cui il Corriere dello Sport con Biagio Angrisani e Terry Daley della Reuters). Significativo l’intervento del presidente del Taranto F.C. Fabrizio Nardoni, presente con la Fondazione Taras, il quale ha sottolineato il positivo effetto dell’interazione col trust sulla gestione societaria. E’ intervenuto anche Paolo Baldieri, vicepresidente di “Noi Lecce”, che ha indicato questa svolta possibile come l’ultima ciambella di salvataggio per il sistema-calcio tricolore. Rinnovato tra l’altro l’invito da più delegazioni ad affrontare la tematica dell’abolizione della tessera del tifoso e ad approfondire il problema del disagio arrecato a tanti tifosi dagli orari dei match e sul Carnet promosso da “MyRoma”, che ha trovato adesione da parte della A.S. Roma e di altre società, per poter tornare in trasferta anche senza tessera usufruendo dell’abbonamento alternativo. Altro tema affrontato in particolare da “Sogno Cavese” è stata l’importanza dei controlli per prevenire i fallimenti delle società con più controlli di natura finanziaria per evitare speculazioni ai danni dei tifosi. Si sono poi concordati i prossimi passaggi per la costituzione dell’associazione nazionale, con riflessioni sia sulla forma che sugli obiettivi comuni per avanzare proposte che favoriscano la ricostruzione del calcio italiano.
Il direttivo di Noi Lecce
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