IL SACRO NELL’ARTE DI ROBERTO BUTTAZZO

| 25 Giugno 2017 | 1 Comment

                                                                                                                                                                                                                                                di Mariagrazia De Giorgi______ Nella ricorrenza della festività di San Vito, venerdì 23 giugno 2017, a Lequile, l’artista Roberto Buttazzo ha presentato ai suoi concittadini e non solo, tre dipinti di arte sacra.

Le pale, di dimensioni ragguardevoli, sono dedicate a momenti significativi della storia e della vita di San Vito. Esse erano state commissionate all’artista dall’amministrazione comunale nel 2005, il ruolo di supervisore era stato assegnato al parroco dell’epoca e dovevano essere sistemate nella chiesa Matrice della cittadina salentina.

La prima pala è dedicata alla “Traslazione della Reliquia di San Vito, la seconda rievoca l’incontro del Santo con la comunità di Lequile, la terza, infine, fa esplicito riferimento al terremoto del 20 febbraio del 1743, quando la citta di Lequile, grazie all’intercessione del Santo, pare sia stata colpita dal sisma in modo lieve rispetto alle devastazioni di altri paesi. Numerosi e costanti sono nei dipinti i riferimenti storico-realistici il che rende l’arte di R. Buttazzo fruibile e immediata, anche se alcuni parlano di “anacronismo”. Un anacronismo probabilmente ascrivibile alla eterogeneità dello stile espressivo dell’artista che, pur narrando eventi accaduti nel passato, fa ricorso alla contemporaneità sia per gli elementi paesaggistici che per la stessa fisionomica dei personaggi (sono riconoscibili nei dipinti amici e colleghi).

Le doti artistico-pittoriche di Buttazzo sono comunque ampiamente consolidate e si rifanno alla tradizione classica e alla perfetta conoscenza delle regole e dei canoni della composizione sacra, tanto da fargli realizzare virtuosismi pittorici che non rendono mai banale la narrazione delle sue composizioni. Inoltre le sue pale evocano un’aura di chiaro stampo caravaggesco, ciò lo si può cogliere dai giochi di luce, dall’espressività dei volti dei personaggi, e dalla presenza di riconoscibili elementi paesaggistici, che conferiscono a tutto l’insieme un’atmosfera di evidente realismo. A tutt’oggi le tele del Buttazzo, pur riconducibili all’arte sacra in quanto tale, non hanno ancora trovato un’adeguata collocazione: aspettano pertanto una plausibile risposta da parte delle istituzioni civili e religiose.

 

Category: Cultura, Eventi

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Comments (1)

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  1. CONTROCANTO ha detto:

    In Italia l’Anacronismo si diffuse negli anni ’70/’80, è trovo nel critico d’arte Maurizio Calvesi uno dei suoi maggiori sostenitori, e si contrappone al concettuale che definisce cervellotica degenerazione di masturbazioni intellettuali comprensibili solo a chi le realizza.
    La corrente pittorica dell’Anacronismo, così come i Postmodernisti, la Transavanguardia e i Nuovi Nuovi, la Pittura Colta, intendono rifondare l’arte moderna su basi concrete, e non hanno paura di attingere a piene mani dalla pittura classica europea e da quella italiana, che poi è stata la più ricca “produzione” al mondo di opere d’arte caratterizzata da forti contenuti umanistici
    Queste correnti d’arte vogliono realizzare la “Tradizione del nuovo”.

    L’Anacronismo tenta di creare, con mezzi che appartengono al passato, anacronistici appunto, con un linguaggio efficace, colto, raffinato e con quel tanto di ironia che destabilizza il modernismo, l’arte moderna, recuperando un’identità culturale e di linguaggio, in contrapposizione all’omologazione e alla confusione che lo strapotere del mercato dell’arte in mano agli americani tende ad imporre.
    L’apsetto provocatorio, oserei dire rivoluzionario, di questo Movimento consiste nel costante richiamo alla Tradizione, ed utilizza il grimaldello della storia dell’Arte passata, per scardinare la pseudo cultura americana, le cui mode effimere impone grazie alla forza del Mercato.
    Possiamo inserire il pittore Roberto Buttazzo all’interno di questo Movimento? Il tempo ce lo dirà.

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