TRE PENE RIDOTTE E CONDONATE, TUTTI GLI ALTRI ASSOLTI, O PRESCRITTI, COSI’ ‘STAMATTINA LA SENTENZA DI APPELLO PER LE MORTI DEGLI OPERAI PER AMIANTO ALL’ ILVA
(e.l.)______C’erano e forse ci sono ancora grandi quantità di amianto all’interno dello stabilimento siderurgico prima Italsider, poi Ilva, tali da esporre i lavoratori a rischi gravissimi per la loro salute, aveva scritto il professor Corrado Magnani nella perizia epidemiologica affidatagli dalla Corte d’Appello.
C’ è stata ‘stamattina la sentenza di appello, presso la Corte d’Appello di Taranto, sezione distaccata di Lecce, al processo per le morti causate dall’amianto ed altri cancerogeni provenienti dallo stabilimento siderurgico: diciotto gli operai dell’Ilva morti a seguito dell’esposizione all’amianto e dunque all’insorgenza di patologie tumorali collegate.
La Corte presieduta dal giudice Patrizia Sinisi ha condannato a due anni e otto mesi Giambattista Spallanzani (che in primo grado aveva avuto nove anni); a due anni e quattro mesi Sergio Noce (nove anni e sei mesi in primo grado); a due anni Attilio Angelini (nove anni e due mesi in primo grado). Per tutti pena condonata, anche se rimangono condonata ma restano gli obblighi in sede civile.
Assoluzione piena o per prescrizione per un’altra ventina di imputati. Tra questi Fabio Riva, ex vicepresidente di Riva Fire, e l’ex direttore della fabbrica Luigi Capogrosso, che in primo grado avevano rimediato invece una condanna a sei anni.
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