ULTIM’ORA / THE QUEEN SAVE THERESA MAY
(Rdl)______Ci sono solo da poco, nel primo pomeriggio, dopo dodici ore dalla chiusura dei seggi, i risultati definitivi, o quasi, manca ancora un seggio da assegnare, così ci possiamo consolare di quello che succede di olito da noi in casi simili, per le elezioni politiche in Gran Bretagna, tenute ieri, di giovedì, come da loro tradizione.
Ma dodici ore dopo, c’è già un governo, così li possiamo invidiare, abituati come siamo alle pantomime di casa nostra, con gli incarichi accettati con riserva, poi sciolti, e prima, in mezzo e dopo consultazioni eterne, del resto inutili, perché le vere decisioni le prendono nel chiuso delle segreterie dei partiti.
Mancano al momento dati comunque interessanti, che permetterebbero di avere un’ idea più completa e meno vaga di tendenza assolute, non divulgati: quanti sono andati alle urne, in che percentuale, insomma, sugli aventi diritto; e i voti ai partiti in assoluto, al di là di quello espresso nel singolo collegio.
Il sistema inglese comunque sia si dimostra asfittico, grigio come il fumo della Capitale.
Andati al voto per rafforzare la maggioranza, e avere così un mandato più solido per le trattative in Continente sull’ uscita dall’ Unione Europea decisa dal referendum popolare di un anno fa, i conservatori si confermano il primo partito, ma i 318 seggi conquistati da Theresa May non bastano da soli.
I laburisti di Jeremy Corbyn ne prendono 266, aumentano e chiedono le dimissioni della rivale.
Così il nuovo Parlamento britannico, con 649 seggi assegnati su 650
•Partito Conservatore: 318 seggi
•Partito Laburista: 261 seggi
•Partito liberaldemocratico: 12 seggi
•Scottish National Party: 35 seggi
•Democratic Unionist Party: 10 seggi
•Sinn Fein: 7 seggi
•Plaid Cymru: 4 seggi
•Verdi: un seggio
•Altri: un seggio
Theresa May non lascia, e raddoppia: rifarà un governo conservatore, che sarà sostenuto dagli unionisti irlandesi per trovare i numeri in Parlamento.
La Regina, con la quale era andata a parlare a Buckingham Palce alle 13.30, ha benedetto l’ operazione.
Lei lo ha annunciato lei stessa, subito dopo, come da tradizione, davanti al 10 di Downing Street, sede del primo ministro: “Formerò un nuovo governo per attuare la Brexit e mantenere il Paese sicuro…La Gran Bretagna adesso ha bisogno di certezze”. E poi ha tagliato corto, con tanti saluti a tutti: “Now let’s work!”