NOTE D’ ARTE / LA MEMORIA DEI VOLTI DEL NEOREALISMO
di Mariagrazia De Giorgi______
Nella Chiesa di San Francesco della Scarpa, presso il convitto Palmieri di Lecce, è stata inaugurata la mostra di arte contemporanea “Una mirada particular” dell’ artista spagnolo Josè Maria Peῆa, patrocinata dalla Provincia di Lecce, dal centro culturale italiano di Siviglia, dall’istituto di cultura salentina e dall’università Pablo De Olavide.
La rassegna, che rimarrà aperta fino a lunedì 5 giugno, oltre a presentare una carrellata dei volti più significativi della cinematografia italiana, è corredata da brillanti presentazioni letterarie che caratterizzano, ancora di più, i volti dei registi e degli attori più significativi del Novecento italiano.
“Noi siamo quello che ricordiamo” diceva il poeta Mario Luzi, e il nostro ricordo è tanto più intenso e presente se a renderlo vivo sono coloro che, dal grande schermo, hanno raccontato, attraverso il Neorealismo, la storia del nostro Paese.
Un gioco di sguardi, dunque, che dalle tele in bianco e nero, sembrano voler comunicare allo spettatore la forza di volontà, la speranza e la voglia di ripartire del popolo italiano dilaniato e distrutto da ben due conflitti mondiali. Come non rimanere rapiti dallo sguardo intenso e penetrante dell’indimenticabile Anna Magnani? Il simbolo della città eterna e dell’Italia che resiste contro tutto e tutti. Ancora, ecco materializzarsi dinnanzi a noi il grande mattatore Vittorio Gassman il cui carisma artistico, sempre attuale sembra sfidare le ingiurie del tempo, e continuando, non possiamo non ricordare quell’icona cinematografica che fu Mario Monicelli, il grande Federico Fellini, regista del sogno, delle illusioni e del ricordo, e infine lo stesso Vittorio De Sica, emblema indiscusso del cinema italiano.
Nell’universo femminile spicca anche la bellezza esplosiva e senza tempo di attrici come Claudia Cardinale, celebre nel ruolo del Gattopardo, o di Sofia Loren che è riuscita a rendere universale la sua lingua e la sua terra. Con occhi diversi dovremmo guardare Pier Paolo Pasolini e per arrivare in tempi a noi vicini il grande Alberto Sordi che, con estrema naturalezza ha saputo interpretare i caratteri piscologici dell’italiano medio, e lo stesso Roberto Benigni che con la sua irruenza e sensibilità ha dato il meglio di se nella Vita è bella. La lista di uomini grandi è lunghissima e perciò impossibile valorizzarli tutti se non andando a visitare la mostra stessa. A rendere più interessante la serata dell’inaugurazione è stato l’intervento di Josè Maria Peῆa che oltre a presentare la rassegna ha reso con parole sentite un grande omaggio al genio cinematrografico italiano.