BRACCIA ASSEGNATE ALL’ AGRICOLTURA. DA OGGI PIU’ FACILE INTRAPRENDERE L’ ATTIVITA’, SU TERRENI ASSEGNATI DALLA REGIONE. OLTRE CHE SULL’ ECONOMIA, ATTESI BENEFICI ANCHE PER L’ AMBIENTE. LA LEGGE PROPOSTA DAL CONSIGLIERE CRISTIAN CASILI PRIMO FIRMATARIO, E DAL CONSIGLIERE COLONNA, APPROVATA ALL’ UNANIMITA’
(Rdl)______E’ stata approvata all’unanimità la proposta di legge che contiene le modifiche ed integrazioni alla legge regionale del 20 maggio 2014 n. 26 . Si tratta di un’iniziativa legislativa che riassume in un unico testo le proposte di legge a firma del consigliere del Movimento 5 Stelle, Cristian Casili, primo firmatario, e le integrazioni del capogruppo di Noi a Sinistra per la Puglia Enzo Colonna.
Con questa legge si intende favorire l’accesso all’agricoltura a chiunque in forma singola o associata voglia esercitare attività agricola, con l’intento, altresì di contrastare l’abbandono dei suoli agricoli.
Una legge che parte dalla considerazione che l’agricoltura nella nostra regione rappresenta un elemento trainante dell’economia, ma che a causa della grave crisi strutturale del nostro Paese, sta rischiano di perdere il suo appeal, con ricadute negative sia in termini di produzione che di occupazione.
La legge prevede che entro sei mesi dalla entrata in vigore del regolamento che si andrà a redigere, gli Assessorati regionali al demanio e patrimonio ed alle risorse agricole individueranno i terreni agricoli di proprietà della Regione e degli enti da essa controllati per l’affidamento in concessione o locazione a chiunque abbia voglia di intraprendere una attività agricola.
I Comuni invece, entro centoottanta giorni dall’entrata in vigore del regolamento individueranno, nell’ambito del proprio patrimonio, i terreni agricoli da destinare all’assegnazione in concessione o locazione a chiunque voglia esercitare attività agricola. Sarà effettuato il censimento dei terreni incolti o abbandonati e dei fabbricati rurali insistenti di proprietà privata presenti nel proprio territorio, allo scopo di acquisire la disponibilità dei proprietari ad iscrivere il proprio terreno incolto o abbandonato nella Banca della Terra di Puglia.
Con un emendamento a firma Casili e Colonna è stato stabilito che se i Comuni, nei termini assegnati non provvedono agli adempimenti previsti, la Giunta regionale è tenuta a nominare il Segretario generale del Comune inadempiente, quale commissario ad acta che vi provveda.
La legge prevede che allo scopo di assicurare un’adeguata pubblicità ai processi di recupero ad uso produttivo dei terreni agricoli incolti o abbandonati, la Regione, sulla base degli elenchi trasmessi dai Comuni, istituirà presso il Dipartimento regionale delle risorse agricole, la Banca della Terra di Puglia. La Banca della Terra consiste in un elenco informatico accessibile al pubblico aggiornato di tutti i terreni e fabbricati rurali insistenti, completo dei dati catastali identificativi e di ogni altra utile caratterizzazione dei beni.
Con un articolo aggiuntivo frutto di un altro emendamento si stabilisce che entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge la Giunta regionale adotterà il regolamento sentito il parere della Commissione consiliare competente, ed entro la fine dell’anno solare successivo a quello dell’entrata in vigore della legge la Giunta trasmetterà la relazione. Successivamente la Giunta provvede al medesimo adempimento con cadenza biennale.
Esprime soddisfazione Cristian Casili in un comunicato appena diffuso: ““Si tratta di una legge importante in un periodo di forte crisi occupazionale dal momento che si rivolge ad un’ampia platea di destinatari offrendo una concreta opportunità di lavoro a tutti coloro che sono interessati ad avviare nuove attività agricole, permettendo di recuperare produttivamente terreni agricoli e fabbricati pubblici e privati, abbandonati.
Tra i punti principali della normativa c’è la semplificazione delle procedure di accesso attraverso la creazione del portale online “Banca della Terra di Puglia”, al quale si potrà accedere per visionare un elenco di terreni e fabbricati abbandonati censiti dai Comuni, che lo aggiorneranno annualmente. Questo portale ci permetterà di mettere in contatto domanda e offerta di suoli agricoli, creando in questo modo, nuove possibilità di lavoro e andando a contrastare il fenomeno sempre più frequente dell’abbandono dei rifiuti nei terreni incolti, che spesso diventano discariche a cielo aperto con gravi rischi per l’ambiente e la salute dei cittadini oltre a creare un danno d’immagine al nostro territorio.
L’assegnazione dei terreni a chi ne farà richiesta, avverrà attraverso una graduatoria compilata sulla base di criteri premiali importanti come lo stato di disoccupazione, la residenza dei richiedenti nel comune in cui sono situati i terreni e la presentazione di un piano di coltivazione che preveda il ricorso alla coltivazione di varietà tradizionali o locali. Ringrazio il collega Colonna e tutti i consiglieri che hanno collaborato a questa proposta di legge, ora ci impegneremo a farla conoscere su tutti i territori per permetterne una sua quanto più ampia e concreta attuazione”.
Soddisfazione e ringraziamenti anche da parte del consigliere Enzo Colonna, che ha anch’ egli diffuso una dichiarazione specifica, in cui, oltre a riassumere la nuova legge, così si esprime: “Si introduce in Puglia uno strumento attraverso cui sarà possibile effettuare una ricognizione dei terreni incolti o abbandonati, di proprietà pubblica e privata, da affidare a chiunque, in forma singola o associata, voglia esercitarvi attività agricola.
La legge è il frutto di un lavoro congiunto tra me e il collega Cristian Casili, entrambi sottoscrittori della proposta, e si è arricchita dei contributi del presidente e di tutti i colleghi componenti della IV Commissione consiliare, dell’assessore regionale Leo Di Gioia, delle strutture regionali nonché delle associazioni di categoria del mondo agricolo.
Sono molto soddisfatto del lavoro compiuto per una legge che colloca la Puglia all’avanguardia nel contrasto all’abbandono delle terre. Un provvedimento importante e caratterizzante di questa legislatura, che contribuisce a riavviare il recupero a fini produttivi delle terre, ad agevolare l’accesso a nuovi percorsi occupazionali, a prevenire degrado delle campagne, dissesto idrogeologico e incendi. La coltivazione dei terreni ora incolti o abbandonati, mediante il coinvolgimento di chiunque voglia esercitare attività agricola, favorisce infatti il ripopolamento delle campagne, le produzioni locali, la difesa del territorio, la tutela dell’ambiente e la conservazione delle biodiversità”.