L’UNISALENTO STABILISCE DELLE AGEVOLAZIONI SOSTANZIALI PER LE STUDENTESSE NON LAVORATRICI IN DOLCE ATTESA O CON FIGLI FINO A CINQUE ANNI D’ETÀ
di Antonella Elefante______ Il diritto allo studio è un diritto fondamentale e chiunque deve poter proseguire i propri studi dopo il percorso obbligatorio, anche se ad avere questo desiderio è una donna diventata mamma prima o durante la carriera universitaria.
A tal proposito, questa mattina si è tenuta una conferenza stampa all’Università del Salento, alla presenza del Prorettore vicario Domenico Fazio, della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce Filomena D’Antini e delle referenti del Rettore alle Pari opportunità Claudia Sunna e Marisa Forcina.
In questa occasione sono state elencate le misure che il senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università del Salento hanno adottato allo scopo di creare condizioni più favorevoli di studio per le studentesse madri. Tali misure sono indirizzate, in particolare, alle studentesse non lavoratrici con figli fino ai cinque di età o in gravidanza dall’ottavo mese o con diagnosi di gravidanza a rischio.
In particolare l’UniSalento ha scelto di dare alle studentesse nelle condizioni precedentemente indicate la possibilità di usufruire degli appelli straordinari già previsti nel Regolamento didattico di Ateneo per gli studenti fuori corso; di usufruire di esoneri e/o prove parziali con riduzione dell’obbligo di frequenza; di usufruire del “tempo parziale”, e di richiedere la sospensione degli studi per l’anno accademico corrispondente o successivo alla data di nascita del figlio.
Per quanto riguarda il pagamento delle tasse, il Rettore non si sbilancia ma accenna alla valutazione della possibilità di prevedere l’esenzione dalle tasse universitarie, previa valutazione dell’impatto economico in Commissione Tasse.
Sostanzialmente, quanto stabilito questa mattina, era già nell’aria da tempo. Nei mesi scorsi, infatti, il Rettore Vincenzo Zara ha personalmente portato l’argomento all’attenzione degli Organi d’Ateneo, anche sulla base di una nota della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Filomena D’Antini, che sollecitava l’Atenei ad “adottare interventi in favore delle studentesse madri che svolgono il lavoro domestico e lavori di cura all’interno delle proprie mura domestiche”.
Si tratta sicuramente di un passo avanti assai significativo, non solo a livello istituzionale ma anche, e soprattutto, a livello sociale. La Consigliera di Parità Filomena D’Antini, infatti, ha espresso apprezzamento per le iniziative adottate dall’Ateneo: «Il mio obiettivo», ha affermato, «è equiparare il lavoro delle donne madri al lavoro tout court, affinché la donna madre veda riconosciuto il proprio lavoro».
Un passo di forte impatto sociale che dovrebbe far riflettere anche tutte le aziende e gli enti che non assumo donne incinta e/o con bambini nati da poco.
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