A SCUOLA CI SI PUO’ SCANNARE, NIENTE PAURA E’ ARRIVATO IL MEDIATORE
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NOI PENSAVAMO CHE LA SCUOLA FOSSE UN POSTO TRANQUILLO, IN CUI SI ANDASSE PER ISTRUIRSI, PER CRESCERE, PER CONFRONTARSI, E CHE QUANDO CI DOVESSERO ESSERE DEI CONTRASTI, COME PUO’ ACCADERE QUALCHE VOLTA, CI FOSSERO INSEGNANTI, PRESIDI E FAMIGLIE IN GRADO DI DIRIMIRE QUALSIASI CONTROVERSIA.E INVECE NO. NOI POVERI MORTALI, NON SAPEVAMO QUALE LUOGO DI PERDIZIONE FOSSE DIVENTATA LA SCUOLA LECCESE, E CHE PER SEDARE ODII E CONFLITTI, CHE A QUANTO PARE AFFLIGGONO QUESTI LUOGHI, ESISTESSERO DEI MEDIATORI SCOLASTICI CHE INTERVENGONO ALLA BISOGNA.
ADESSO CI PIACEREBBE SAPERE DOVE LA PROVINCIA DI LECCE HA SCOVATO SIMILI PROFESSIONALITA’, DOVE SI SONO FORMATI QUESTI MEDIATORI, IN QUALE SCUOLA SPECIALISTICA, IN QUALE FACOLTA’ UNIVERSITARIA.
INFINE CI CHIEDIAMO, NON SARA’ L’ENNESIMO SPRECO DI DENARO PUBBLICO A CUI LA PROVINCIA CI FA ASSISTERE?
IN QUESTO PERIODO DI CRISI, IN CUI SI TAGLIA SU TUTTO ERA PROPRIO NECESSARIO INVENTARSI I MEDIATORI?
E adesso passiamo al comunicato stampa.
Un servizio specialistico utile e innovativo, a disposizione di studenti, docenti e genitori, direttamente nella scuola, per sostenere il loro benessere collettivo e individuale. E’ il servizio di Mediazione scolastica che la Provincia di Lecce avvierà in via sperimentale in quattro istituti scolastici superiori tramite il proprio Centro Risorse per la Famiglia, d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale.
Il programma sperimentale e lo schema dell’accordo di collaborazione con le scuole coinvolte è stato approvato dalla giunta provinciale.
L’assessore provinciale alle Politiche sociali e alle Pari opportunità Filomena D’Antini Solero spiega il senso dell’iniziativa: “Si tratta di un progetto pilota che realizzeremo in quattro istituti superiori avvalendoci dell’equipe multiprofessionale e specializzata del Centro Risorse per la Famiglia della Provincia di Lecce, che ormai da tre anni realizza sul territorio servizi ed interventi specialistici di mediazione familiare, penale e scolastica, di spazio neutro e di sostegno alla genitorialità”.
“La scuola è innanzitutto comunità educante, un microcosmo in cui si creano molteplici relazioni, spesso conflittuali”, prosegue l’assessore D’Antini. “Ma proprio un contesto del genere, oltre a ridurre la motivazione e l’efficacia dei docenti nell’insegnamento, e l’impegno degli alunni nell’apprendimento, può diventare causa o concausa dell’abbandono scolastico. Ecco allora l’importanza di uno strumento come la mediazione scolastica che è rivolto alle diverse componenti scolastiche, professore e studente, studente e studenti, studenti e adulti, adulti e adulti, aggressore e aggredito, genitori.”
“La mediazione scolastica serve a ridurre o annullare la conflittualità emersa o latente, a promuovere, favorire e sostenere il benessere relazionale collettivo e di ciascuno, a favorire l’ascolto e il riconoscimento dell’altro, a ristabilire e migliorare la comunicazione, ad accrescere gli scambi, il dialogo, la cooperazione, ad educare alla comprensione ed all’accettazione dell’altro, a prevenire e ridurre il disagio e l’abbandono scolastico e le diverse forme di violenza, ad educare alla legalità e alla cittadinanza”, conclude l’assessore provinciale alle Politiche sociali Filomena D’Antini Solero.
Il servizio di Mediazione scolastica sarà avviato nei tre Istituti superiori di Lecce, I.T.E.S. “Francesco Calasso”, I.I.S.S. “Antonietta De Pace” e Liceo artistico “Ciardo – Pellegrino” e nel Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie”. In queste scuole, la Provincia di Lecce, tramite il Centro Risorse per la Famiglia, metterà a disposizione professionisti con specifica formazione in materia di mediazione familiare, penale e scolastica. La Provincia inoltre offrirà, dove necessario, percorsi di mediazione familiare e penale presso la propria sede.
In particolare, il mediatore scolastico, come terzo neutrale, avrà il compito di ristabilire il dialogo tra le parti, con l’obiettivo di sollecitare una riorganizzazione delle relazioni che risulti soddisfacente per tutti coloro che sono implicati nel conflitto. Il suo lavoro consisterà nel creare le condizioni che consentano a tutte le parti in gioco di riappropriarsi in modo creativo della propria consapevole capacità decisionale. Il mediatore facilita, nelle persone in conflitto, la comprensione delle proprie emozioni e di quelle degli altri, ristabilendo, o stabilendo, un clima di fiducia, ed offrendo una visione alternativa del conflitto.
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