ITALIA______
CATANIA – E’ giunta alle sette a Catania la nave Phoenix di Moas con a bordo trecentonovantaquattro migranti salvati nel mare Mediterraneo. Sulla nave anche il corpo di un ragazzo che sarebbe stato ucciso a colpi di pistola, secondo quanto riferito da testimoni all’Ong, da un trafficante che voleva il suo cappellino da baseball che lui si era rifiutato di dargli. La sparatoria sarebbe avvenuta mentre la vittima era su un gommone. Il ragazzo ucciso aveva 21 anni, era originario della Sierra Leone e viaggiava insieme a un fratello più grande. Il corpo presenta almeno un colpo di arma da fuoco, verosimilmente una pistola, forse sparato alle spalle. Gli investigatori devono sentire i migranti e raccogliere le loro testimonianze sull’episodio perché le dichiarazioni rese a personale delle Ong non hanno, valore probatorio. A bordo della nave c’è Regina Catrambone, fondatrice del Moas insieme al marito Christopher, che ieri ha reso noto l’episodio.
ITALIA______
ROMA – “Deve essere lo Stato nella sua centralità, e in via esclusiva, a occuparsi della coltivazione, lavorazione e vendita della cannabis e dei suoi derivati. Così sottrarremo spazi di mercato alle organizzazioni criminali come ‘ndrangheta e camorra, o ai clan nord africani, afgani, albanesi”. Per il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, intervistato da Repubblica, se la scelta di liberalizzare la cannabis va attuata, “deve essere assunta a una condizione: che se ne occupino i Monopoli”. “Abbiamo già avuto modo di segnalare come, di fronte all’incredibile incremento dell’uso e dello spaccio di droghe leggere – un vero e proprio boom che ormai conta 3 milioni di consumatori abituali solo nel nostro paese – l’azione di contrasto ai cartelli criminali e al terrorismo tende a potenziare i suoi strumenti e le sue risorse investigative contro i narcos, contro i trafficanti e i grandi riciclatori con i loro spaventosi volumi d’affari, e il relativo inquinamento dell’economia a livello internazionale”, spiega Roberti.
MONDO______
ALEPPO – In Siria è entrato in vigore il cessate il fuoco nelle quattro “zone cuscinetto” indicate ad Astana da Russia, Turchia e Iran: valgono solo per i gruppi ribelli che accettano la tregua. Ma l’opposizione ad Assad è “preoccupata” e parla di un “accordo ambiguo”. L’Alto Comitato dei negoziati (Hcn), la principale componente dell’opposizione siriana, ha espresso la sua preoccupazione per l’accordo firmato da Russia, Iran e Turchia per creare in Siria quattro zone di de-escalation. In un comunicato l’Hcn parla di “ambiguità” dell’accordo “che è stato concluso senza il popolo siriano, che non offre tutte le garanzie necessarie e manca di meccanismi di verifica”.
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