ITALIA______
REGGIO CALABRIA – Vasta operazione della Polizia di Stato per l’esecuzione di venti ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di presunti elementi di vertice, affiliati e prestanome della cosca Pesce di Rosarno della ‘Ndrangheta. Le persone destinatarie dei provvedimenti sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa e favoreggiamento personale nei confronti del boss latitante Marcello Pesce, arrestato dalla stessa polizia il primo dicembre del 2016, oltre che di traffico e cessione di sostanze stupefacenti ed intestazione fittizia di beni.
ITALIA______
PESCARA – Sei persone, tra amministratori e funzionari pubblici, risultano indagati dalla Procura di Pescara per la tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Lo scorso 18 gennaio una valanga travolse la struttura causando ventinove morti, mentre i superstiti furono undici. A quanto si è appreso a palazzo di Giustizia si tratterebbe di una prima tranche di inchiesta. Gli inquirenti stanno notificando in queste ore agli interessati l’iscrizione sul registro degli indagati. Tra gli indagati ci sono il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta e il direttore dell’albergo, Bruno Di Tommaso. Con loro sono stati iscritti sul registro i due funzionari della Provincia, Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, più il dipendente del comune di Farindola, Enrico Colangeli.
MONDO______
DAMASCO – Continua a salire la tensione al confine tra Israele e la Siria. L’esercito israeliano ha utilizzato il sistema di difesa aerea Patriot e “intercettato un bersaglio sopra le Alture del Golan”. Lo hanno riferito le autorità militari israeliane, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo il Jerusalem Post, ad essere abbattuto da un missile sarebbe stato un drone che aveva violato lo spazio aereo israeliano provenendo dalla Siria. L’episodio arrive poche ore dopo il bombardamento di un deposito di armi a Damasco che per Israele apparterrebbe agli Hezbollah libanesi, nemici di Israele e alleati del presidente siriano Assad. Sull’attacco compiuto stamani poco prima dell’alba lo Stato maggiore siriano non ha dubbi: è stato “un attacco missilistico sferrato dal nemico” (Israele) dalle Alture del Golan contro una base militare nei pressi dell’aeroporto di Damasco. L’attacco ha “causato danni materiali”, si legge nel comunicato diffuso dall’agenzia Sana.
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