I SORRISI POETICI DI CHIARA AL ‘FONDO VERRI’
(g.p.)______E alla seconda volta in pubblico, vincendo la sua, del resto naturale, timidezza, Chiara Evangelista si è lasciata andare. Un po’, almeno quanto basta per conoscerla meglio. Incalzata dal suo editore, Stefano Donno, di fronte al pubblico attento e partecipe del prestigioso ‘Fondo Verri’, che ha poi anch’ esso animato l’ ampio dibattito, ha raccontato e si è raccontata.
“Non riesco ad annoiarmi“, ecco. E magari in qualche lezione noiosa di chimica, o matematica, prima, di diritto adesso all’ università, la poesia come antidoto creativo alla noia, alla rassegnazione, e via agli aneddoti su come tanti suoi componimenti son venuti fuori così, fra i banchi di scuola, o di qualche corso – esperienza da dimenticare.
Proprio quella rassegnazione, quella noia, nel senso sartriano del termine, che lei imputa come peccato mortale generazionale a tanti suoi coetanei.
E Chiara e la politica? “Io scrivo per gli altri, ho un’ idea precisa, politica e scrittura un tutt’ uno, scrivo per la gente“. Qui è stata un po’ ermetica, ma va beh, ci sarà modo di approfondire.
Chiara e l’ amore? “E’ quando ti guardi allo specchio e non vedi la tua immagine riflessa, ma un’ altra immagine accanto, un’ immagine adiacente“.
Chiara e i poeti? “Mi piaceva Petrarca…E anche Palazzeschi…”. Ma vah? Ci avevo scommesso, ce n’è traccia evidente, in quella sua ricerca della musicalità dei versi, e in quei suoi giochi di parole futuristi.
Lasciamola divertire.
Di sicuro, si è divertito il pubblico, alla serata con Chiara Evangelista di domenica sera che ho avuto il piacere e anzi l’ onore di presentare, parlando, in medias res, ovvio, di poeti e di poesie. “Finalmente una serata al Fondo Verri piena di sorrisi e pure di risate, sono sempre in fondo tanto tristi”…Il commento finale di una dei presenti non poteva essere il suggello migliore, ad un’ ora seria e creativa, quanto fresca e divertente.