IL ‘VIZIO’ ANTICO DI UNA CERTA ‘SINISTRA’: DOPO L’ATTACCO ALLA LIBERTA’ DI STAMPA ORA TENTA DI LIMITARE LA LIBERTA’ DI PAROLA
(V.M.)______
“Faciteme passa’, c’aggia parla’ cu’ Bassolino, faciteme passa’ “, cantava Pino Daniele, il popolo che andava da una sinistra al potere pensando che fosse uno di loro.
Oggi, di e con De Magistris sarà difficile parlare.
Oggi, son messi male.
Oggi al Governo abbiamo un signore che risponde al nome di Paolo Gentiloni, discendente dalla famiglia dei conti Gentiloni Silveri, Nobili di Filottrano, di Cingoli e di Macerata.
E a tanta nobiltà, va aggiunto un passato politico da militante nell’estrema sinistra.
All’area della sinistra è riconducibile la più grande assicurazione, banche come il Monte dei Paschi, le grandi cooperative rosse come le COOP, il più grande sindacato e la maggior parte di associazioni che stanno facendo montagne di soldi con gli immigrati. Tanto che il M5S parla apertamente di finanziamenti illeciti ai partiti.
Alessandro Di Battista alla Camera dei deputati testualmente rivolto a Renzi disse: “…..Il traffico di droga rende meno. Lo dica in Europa e alla Merkel quanto si guadagna in Italia con gli immigrati. L’immigrazione clandestina è la nuova forma di finanziamento ai partiti, lei lo sa bene…”
Poi c’è la Magistratura dove esiste una corrente che dichiaratamente è di sinistra.
Potremmo continuare a citare in quanti altri mondi una sedicente ‘sinistra’ ha le mani in pasta, gestisce, stabilisce, nomina, finanzia o pone veti, ma ci annoieremmo.
ED INVECE NO, ALLA SINISTRA CIO’ NON BASTA. DA QUALCHE TEMPO TENTA DI METTERE IL BAVAGLIO AGLI ITALIANI.
Segnali inquietanti si sono avuti nel tempo, l’ultimo in ordine di tempo è avvenuto nei giorni scorsi, quando un amico di Matteo Renzi, l’ ex capo del capo del Governo, Roberto Benigni insieme alla moglie, hanno querelato la Trasmissione televisiva Report.
Una trasmissione che non aveva mai guardato in faccia a nessuno, ‘colpendo’ con il suo giornalismo di inchiesta: ma adesso, l’Unità si riferisce a Report come la macchina del fango, ed in un primo momento era trapelata la notizia, che la trasmissione sarebbe stata chiusa. Dopo le tante prese di posizione a favore della trasmissione, la direzione RAI ha fatto sapere che la trasmissione continuerà ad esistere.
Non avevamo ancora digerito la notizia, quando abbiamo appreso che il primo cittadino di Napoli vuole querelare tutti coloro che parlano male di Napoli.
Ecco cosa si legge sul sito del Comune: “Da tempo ma sempre più spesso si assiste ad una narrazione distorta e a volte diffamatoria della città rendendola oggetto di pregiudizi, stereotipi e dannose generalizzazioni”.
Pertanto è stato istituito uno sportello: “Per raccogliere le segnalazioni dei cittadini napoletani relative alle offese contro Napoli, chiedendo attraverso gli uffici interessati precisazioni ed apposita rettifica ma eventualmente avviando, previa attenta valutazione dell’Avvocatura, iniziative legali per tutelare la reputazione di Napoli e del popolo partenopeo”.
Ora visto lo sportello è a disposizione dei “cittadini napoletani”, e facile immaginare che i napoletani, che ovviamente non vivono a Milano o a Roma, ma a Napoli, sentiranno e raccoglieranno commenti di altri napoletani.
Per cui si ha l’impressione che il Sindaco De Magistris abbia avuto questa bella trovata, per tappare la bocca a tutti i napoletani che non la pensano come lui.
Ora, limitandoci a ricordare che in passato chi ha gettato fango sulla città, è stata sopratutto la parte politica a cui il sindaco fa riferimento, e fu un napoletano a girare un film che descrisse il degrado e la corruzione a Napoli.
Ma stando ai giorni nostri, a Roberto Saviano, che va in giro per l’Italia a parlare del degrado morale e sociale di Napoli che facciamo, gli diamo l’ergastolo?
Forse invece di minacciare di querela chi critica la città che lui amministra, De Magistris farebbe bene a risolvere qualcuno degli innumerevoli problemi che attanagliano la città.
Se riesce a farlo, magari poi, potrebbe chiamare un regista, un amico degli amici, ha solo l’imbarazzo della scelta, e fare un bel film. Il titolo questa volta potrebbe essere “I piedi sulla città”.
Ci chiediamo, se domani una televisione dovesse andare ad intervistare i cittadini napoletani per strada, questi si sentirebbero liberi di parlare?
Noi sinceramente pensiamo di no.
E allora ci domandiamo, compagno De Magistris, la famosa libertà di parola e d’opinione garantita dalla Costituzione dov’è finita?
Lo strumento della querela come arma per zittire gli oppositori, è stata largamente utilizzata dai sindaci della Prima Repubblica, il meccanismo è semplice ed efficace.
Chiunque in Italia può querelare un altro cittadino, chiedendo alla giustizia di verificare se quel determinato comportamento ha leso un diritto, l’immagine, la dignità ecc. di chi querela.
Chi viene querelato invece non basta che sostenga che non è vero deve dimostrarlo. Per farlo deve assumere un legale e pagarlo di tasca propria, il Sindaco no, lo paga con i soldi del Comune, ossia dei cittadini.
Se il querelato perde è rovinato, dovrà pagare i danni e tutto il resto.
Se gli va bene, si deve pagare il suo legale, perché quasi sempre compensa le spese, mentre il Sindaco che come già detto i soldi non li tira fuori dalle sue tasche, ha dato un incarico ad un legale, e quindi si è fatto un amico.
Se le querele cominciano ad essere tante, anche se il cittadino-oppositore dovesse sempre vincere, le spese legali sono tante, per non parlare del tempo e della serenità che si perde, che alla fine è costretto a tacere.
Per cui De Magistris si sta comportando né più né meno come coloro che lo hanno preceduto nella gestione della cosa pubblica.
E questo doveva essere il nuovo che avanza.
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