CONTINUA IL MASSACRO DELLE QUERCE DELLA MURGIA
(Rdl)______Due settimane fa ci chiedevamo: “ma quanto c’è ancora da lavorare, sull’ educazione ambientale? Quanto, ancora, da spiegare, per convincere che il profitto del privato, non deve mai oltrepassare la salvaguardia del territorio?” e commentavamo amareggiati: “per due soldi in più, si accettano le discariche abusive, o si commercia in veleni. Oppure, si tagliano alberi preziosi”.
Questo, per informare, come ricopiamo ora dal nostro archivio: “E’ stato scoperto ‘stamattina dai Carabinieri della Forestale che, per compiere una trasformazione non autorizzata, un agricoltore ha tagliato ben ottantacinque querce tipiche della Murgia, in località ‘Iazzo e Scoparella’, ai margini di un terreno sul quale stava mettendo a dimora alberi da frutta. La zona ricade in un’area ad elevato vincolo ambientale del Parco Nazionale, che è anche Zona di protezione speciale e Sito di importanza comunitaria.
Nessuno degli interventi eseguiti era stato autorizzato dall’Ente Parco e dalla Regione, o assoggettato alle procedure di Valutazione di incidenza ambientale.
L’uomo è stato denunciato a piede libero”. E chiudevamo commentando: “Soltanto denunciato a piede libero, purtroppo. Troppo poco, per il crimine contro l’ umanità che ha commesso”.
Era il 28 marzo scorso.
Oggi, ci risiamo, anzi, ancora peggio, sempre nella stessa zona, e sempre per ignobili motivi.
I carabinieri forestali della stazione di Ruvo di Puglia hanno sequestrato all’interno del Parco dell’Alta Murgia un’area di nove ettari nella quale erano state abbattute, senza autorizzazioni e senza nulla osta, seicento querce, trovate accatastate in zona, località ‘Lama delle grotte’.
Tre persone, proprietari dei boschi ed esecutori materiali delle eradicazioni abusive, sono state denunciate a piede libero all’autorità giudiziaria.
Di nuovo, troppo poco per quest’ altro e ancora pi grosso crimine contro l’ umanità che hanno commesso.
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