A leccecronaca.it PARLA VITO NAPOLITANO, UN LECCESE AL FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO: “Un appuntamento sempre più in crescita”
di Carlo Infante______
Vito Napolitano, bravo attore leccese, ci ha gentilmente concesso questa intervista.
– Salve, sappiamo che non viva più a Lecce.
– Vivo a Roma, in pianta stabile, dal 2010; purtroppo torno a Lecce raramente.
– Ci vuole accennare ai suoi inizi di carriera?
– Il discorso sarebbe molto lungo visto il particolare percorso che mi ha portato a fare questo mestiere, iniziandolo ad un’età già matura. La mia prima insegnante, nella capitale, fu Beatrice Bracco (ormai scomparsa), a cui resto profondamente legato.
– Ci vuole parlare del suo ruolo in “Mostri” ed accennare di che tratta questo cortometraggio? Opera di Adriano Giotti, in concorso, altresì, al 18° “Festival del Cinema Europeo” di Lecce (5° Premio “Emidio Greco”), sarà proiettato mercoledì 5 aprile, dalle ore 20.
– Narra le vicende di un ex tossicodipendente; io interpreto un cameo, compaio in una scena con il coprotagonista, Alessandro Benvenuti.
– Ha fatto parte del cast del film “Sex Cowboys” (sempre di Giotti) che, a dicembre, vinse il 15° “Rome Independent Film Festival”; sinteticamente la sinossi e quale il suo ruolo?
– “Sex Cowboys” ruota intorno alle vicende di una coppia con difficoltà economiche; interpreto la parte del “cattivo”, cioè del proprietario di casa, che vorrebbe sloggiarla. Pur avendo un animo buono, amo i ruoli emotivamente intensi come questo (ride).
– Sa quando lo vedremo nelle sale?
– So che è già stato venduto all’estero (Germania, Australia ecc.); sono fiducioso che si possa vedere presto anche in Italia, magari entro l’anno.
– Considera il “Festival del Cinema Europeo” di Lecce all’altezza del nome?
– Assolutamente sì. E’ un appuntamento ormai sempre più in crescita e di tradizione tra gli addetti ai lavori. Quest’anno non so se riuscirò a venire, ma venni nella scorsa edizione.
– Più di qualcuno ritiene Giotti (33enne toscano, con molte esperienze internazionali) l’astro nascente del cinema italiano, lei concorda? E come si è trovato a lavorarci?
– Lo stimo molto e mi considero il suo portafortuna, perché con “Sexy Cowboys” abbiamo vinto il “RIFF” e con “Mostri” siamo giunti in finale, nella cinquina, ai David di Donatello. E’ un vero talento, ha un modo di girare che mi piace molto. Con i suoi piani sequenza e l’uso della camera a mano è sempre addosso alle facce degli attori. Di lui sentiremo parlare sempre più!
– A quale lavoro (tra cortometraggi, film, fiction, teatro e pubblicità) si sente più legato e perchè?
– Essendo un ottimista, mi viene da rispondere di essere più affezionato al lavoro che deve ancora arrivare. Ad ogni modo desidero citare uno dei primi lavori importanti, del 2011, la fiction di Michele Soavi “Ultimo 4 – L’occhio del falco”, con Raoul Bova, trasmessa da Canale 5. Interpretai il ruolo del Pubblico Ministero. Sono legato a quel ricordo perché erano i miei inizi. Incominciavo a respirare l’atmosfera dei set.
– Tra tanti docenti, registi ed attori con cui ha studiato e lavorato, c’è qualcuno, in particolare, da cui sente di avere appreso qualcosa di fondamentale?
– Anche qui la risposta sarebbe lunga, ma limitandomi ai docenti: la già citata Beatrice Bracco, Michael Margotta e Manrico Gammarota, attore e regista barlettano scomparso nel 2015. Sono tra quelli che più mi hanno arricchito, anche sul piano umano.
– Ho letto che abbia la passione per la scrittura, vuole accennarcene?
– La scrittura è nelle mie corde da sempre. Un anno fa ho frequentato una prestigiosa scuola di sceneggiatura. Ho scritto dei testi per il teatro ed un romanzo (che spero presto di pubblicare).
– I suoi prossimi impegni?
– A ridosso dell’estate girerò il film “La scelta giusta”, per la regia di Andrea D’Emilio.
– Vita sentimentale?
– Non entriamo nel privato (ride).
– Ringraziandola per l’intervista e salutandola, chiudiamo con un in bocca al lupo (intanto) per “Mostri”, in concorso al “Festival del Cinema Europeo”.
– Viva il lupo!
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