INVEISCE CONTRO I POLIZIOTTI DOPO UN CONTROLLO, DENUNCIATA A PIEDE LIBERO UNA DONNA LECCESE
(g.m.)______Ieri sera una Volante della Questura di Lecce è stata inviata nella zona di Piazza Mazzini, dove era stata segnalata la presenza di un’autovettura con due persone a bordo, una donna ed un uomo, probabilmente extra-comunitario che stavano consumando delle sostanze stupefacenti.
Le persone a bordo venivano identificate. Si trattava di un Marocchino 23enne e di una Leccese 41enne.
Per il primo, gli agenti accertavano che a suo carico vi era un ordine di lasciare il territorio nazionale emesso dal Questore di Lecce il 20 febbraio, a seguito del decreto di espulsione dal territorio emesso dal Prefetto di Lecce nella stessa data, nonché una notizia di reato per inottemperanza ai provvedimenti.
Il giovane ha cercato di giustificarsi sostenendo di aver fatto recorso, e di volersi sposare con una cittadina italiana, proprio la donna che era con lui in macchina, ma doveva comunque essere condotto in Questura, per ulteriori accertamenti della Divisione Immigrazione.
Capito ciò, la donna, dopo precedenti segni di insofferenza e nervosismo, cominciava ad urlare nei confronti dei poliziotti, alla presenza di numerosi passanti, frasi offensive in dialetto leccese.
Invitata ad assumere un comportamento più consono alla circostanza, anche in considerazione del fatto che la via era frequentata da numerose persone, ed a tenere un linguaggio moderato ed educato, decideva comunque di recarsi in Questura per seguire il compagno.
Ivi giunta, all’ ingresso dell’ edificio, attirava l’attenzione di passanti e degli altri agenti con forti urla, continuando a profferire, alla presenza di numerosi civili e poliziotti, frasi ingiuriose ed oltraggiose.
In considerazione del suo palese stato di alterazione psico-fisica, i poliziotti richiedevano l’intervento del personale medico, che somministravano una terapia senza rilevare l’opportunità di procedere ad un ricovero.
Infine, nei suoi confronti è stata formalizzata una denuncia a piede libero per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
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