di Eleonora Ciminiello______Presso il presidio #NOTAP, ormai permanente, sono tornati i cittadini e gli attivisti, mossi ancora una volta dalla volontà di dimostrare che quest’opera, questo “micro-macro” tunnel il Salento non lo vuole, né lì né altrove.
Il sindaco di Melendugno Marco Potì si trova sul cantiere da stamattina presto, e mentre rilascia un’intervista ad una tv locale è invitato assieme alla troupe a spostarsi, perché impedisce il passaggio dei mezzi adibiti al trasporto degli ulivi espiantati.
Lo scontro verbale tra il sindaco e i funzionari di polizia esplode quasi immediatamente, tanto che gli agenti circondano sindaco e cittadini, tenendoli chiusi entro questo cerchio formato dai corpi dei poliziotti. In quel momento, all’interno del cerchio, un cittadino è colto da malore.
Stretti in questa morsa attivisti e sindaco vengono spostati dall’ingresso, consentendo il passaggio dei mezzi.
Un altro gruppo di manifestanti è rimasto seduto dinanzi al cancello: anche in questo caso le forze dell’ordine hanno preso di peso ogni membro per liberare il passaggio.
Presso il presidio i cittadini cantano a gran voce l’inno d’Italia.
Intanto, all’interno della recinzione del cantiere i lavori continuano, nonostante le proteste, le urla e i canti di ragazze e ragazzi, di uomini, donne e anziani, che vengono caricati ancora dagli agenti comandati a proteggere il passaggio dei mezzi TAP.
L’unica parola che risuona è “Vergogna!”.
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