” ‘SETTELACQUARE’ EMBLEMA DI SPERPERO E INCURIA”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il presidente dell’ associazione ‘Sportello dei diritti’ Giovanni D’ Agata ci scrive______
La nostra non vuole essere la solita retorica perché siamo consapevoli che nel corso degli anni, innumerevoli sono state le segnalazioni da parte di cittadini e media senza che a ciò sia seguito nulla se non paventati bandi di affidamento, presunte opere di salvataggio e quant’altro. Solo che a ciò non è seguita ancora alcuna risposta concreta.
Il mercatino in località “Settelaquare” ed in particolare la zona dei box commerciali, è l’emblema dello sperpero e dell’incuria di un’intera amministrazione. La struttura è, infatti, un bene pubblico di recente costruzione, costato 1.900.000 euro e ciò già la dice lunga sul fatto che fior fior di soldi dei contribuenti sono stati spesi senza un progetto d’immediata fruibilità, giacché è passato non si sa quanto tempo da quando gli stand sono stati realizzati e l’area resa adeguata all’uso pubblico.
In data di ieri, un cittadino attento alle problematiche del nostro comune, ha voluto trasmetterci un nuovo reportage fotografico del degrado, della sporcizia e dell’incuria che documenta il totale abbandono dell’area, a ridosso del periodo relativo al bando delle annunciate assegnazioni in locazione che dovrebbero, finalmente, dare vita ad un decentramento commerciale che la presente e le precedenti amministrazioni, mai ha realizzato se non addirittura mai progettualmente messo sulla carta. Cattedrali nel deserto, fatte coi soldi nostri e lasciate alla mercè di vandali e all’abbandono.
il dato che fa riflettere nella vicenda, è che nessuno degli amministratori risponda della situazione pregressa ed attuale in cui è stata ridotta per anni una struttura pubblica, ma che almeno se ne assuma la responsabilità politica.
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