INNAMORATEVI, “COMPLETAMENTE”, COME NEL CORTO DI MARCO MINGOLLA, E POI NE RIPARLIAMO…

| 17 Febbraio 2017 | 1 Comment

di Annibale Gagliani______

Poco più di quattro minuti, un milione di battiti. Mezzo milione di sensazioni che vibrano tra le palpebre e lo stomaco. Due soli sguardi. Se provate questo turbinio di madonne scomodate e voli pindarici senza meta, non allarmatevi: è amore, completamente!

Marco Mingolla – lo ricordo ancora con affetto come “Bonjour Matisse”, mentre inseguiva note e versi cantautorali tra la corte de’ Medici e le “costole di legno” giù nel Salento – ha prodotto un corto essenziale dalla carica emozionale mica da ridere.

La pocket opera è ispirata a un brano indy-pop dei The giornalisti, Completamente, appunto, che dà il nome al filmato. Però si decolla con l’epica Mina, Insieme, giusto per intenderci. Il video è senza dialoghi parlati, solo visivi, psico-fisici, immaginifici: una semplice sortita al supermarket può trasformarsi incredibilmente nell’occasione propizia per evadere dalla realtà: la protagonista, una lineare e delicata Alessia Petruzzi, s’innamora, e lì parte un ventennio di cinema dal sontuoso desiderio.

Ma si perde negli orizzonti di chi? Trattasi di Lorenzo Maggi, elegante ragazzo della porta accanto dagli occhioni imprevedibili, che nei ritratti eseguiti di nascosto dalla protagonista si trasforma talvolta in bohemien, altre nell’uomo da stringere tutta una vita e altre ancora in un brivido da possedere.

Ma la timidezza domina gli eventi, proprio quella che disintegra un “ti amo” in gola quando “cazzo glielo stavo per dì” o quella che ti fa diventare buffo come Tom Hanks quando non sapeva proprio che cioccolatino scegliere.

Però è lì che pensi, c’è qualcosa di più intenso dell’innamoramento?! Il pirla di turno risponderebbe “la bolletta della spazzatura”, un altro homo sapiens combatterebbe per dire che “comandare è meglio che amare” e altri pischelli si avvalerebbero della facolta di drogarsi per competere con quell’impavido sentimento.

Alt, alt, alt! Si chiama pur sempre Eros (o Venere) quell’energia misticamente reale che muove e mescola gli universi. Come detto prima Completamente è il leitmotiv del corto, pezzo che sarà entrato dalle radio nelle sinapsi di molti di voi sviluppando una serie di ricordi o speranze sentimentali inconsce. Molto interessanti sono le divagazioni nella mente dell’attrice: niente di più tangibile per comprendere quanto il suo sentimento sia creativo, a tratti poetico.

«Fai pure del tuo peggio per sottrarti a me,
ma per tutta la vita mi apparterrai:
vita che non durerà più a lungo del tuo amore,
perché essa completamente da quell’amore dipende».

Eh, che paroloni usava William Shakespeare nel suo Sonetto 92, ma forse non aveva tutti i torni. “La mia vita dipende dal tuo amore”, ecco il succo frullato degli endecasillabi, e in un certo senso questa apparente stravaganza la ritroviamo in Completamente di Mingolla. La protagonista fa crescere dentro di sé questa irrinunciabile convinzione, una specie di dipendenza, che la porta a scappare sul più bello dal suo oggetto del desiderio per poterlo poi raffigurare con tocco d’artista su un kilometrico foglio placido, appendendolo poi a un metro dai suoi pensieri notturni.

L’amore è innanzitutto mancanza, che vuole essere maledettamente colmata. Lo diceva uno psicanalista d’altri tempi chiamato Jacques Lacan, lo conferma la comunità degli artisti d’ogni landa. Questo corto mi è piaciuto per tre motivi:

il primo è che è stato sfornato senza pretese, come una rosetta romana alle sei del mattino;

il secondo motivo proviene direttamente dalle pieghe di una generazione, la nostra, che vive i sentimenti spesso con poco del valore, ma quando questo “fantomatico valore” lo si ritrova (a volte per caso) l’impatto emotivo è dannatamente amplificato;

il terzo è per la buonissima qualità della fotografia di Claudia Sicuranza, in certi frangenti esaltante (vedi la carrellata cinematografica nel mezzo del viaggio sentimentale).

Il non testo è scritto molto bene, la sceneggiatura messa in piedi è semplice e perfettamente calzante alle vibrazioni emanate dagli attori. Un plauso va inoltre a chi ha reso possibile questo lavoro, ovvero Andrea Rauccio, Rodolfo Gusmeroli, Gaetano Raneri, Giulia Di Giovanni (ottima professionista del panorama giornalistico musicale) e Emanuela Schirone di Emillustrazioni.

Un maledetto poeta parigino sosteneva dall’alto della sua semenza “Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti”, si chiamava Charles Baudelaire, e velatamente le sue indicazioni hanno trovato spazio in un altro avverbio dal significato enorme: Completamente.

Category: Costume e società, Cultura

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Comments (1)

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  1. direttore ha detto:

    Visto con la dovuta calma solo ora, sulla nostra pagina ‘Facebook’

    https://www.facebook.com/LecceCronaca/?ref=aymt_homepage_panel

    Completamente affascinato. Bravo Marco Mingolla, brava una quanto mai espressiva Alessia Peruzzi, bravi tutti coloro i quali hanno collaborato: sono queste le cose belle che i giovani dovrebbero fare, dando un futuro alla tradizione della nostra creatività, e meno male che tanti riescono a farlo! Bravi ragazzi, il futuro è vostro, prendete il mondo che alla vostra età avete fra le mani, e dategli qualche botta di Bellezza! Poi, non dovrei farlo, perchè non lo faccio mai, di commentare in pubblico quello che scrivono i redattori di leccecronaca.it, ma nella fattispecie mi sia consentita un’ eccezione…Bravo pure Annibale Gagliani, che incredibilmente è riuscito a trasformare una recensione giornalistica di doverosa segnalazione in veri e propri ‘frammenti di un discorso amoroso’ che sarebbero piaciuti a Roland Barthes.

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