ITALIA______
PESCARA – Nell’ambito di un’inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, è indagato per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Secondo quanto si è appreso, si ipotizza il coinvolgimento del presidente insieme a un’altra quindicina di persone tra funzionari e imprenditori. Perquisizioni sono state condotte dai Carabinieri negli uffici della Regione a palazzo Silone, in relazione alla ricostruzione del Palazzo Centi, la sede della presidenza, dopo il terremoto del 2009. E sono scattate perquisizioni anche domiciliari in diverse città d’Abruzzo. Oltre che dai Carabinieri, l’indagine è portata avanti anche dalla Polizia di Stato. D’Alfonso, 51 anni, a sinistra nella foto, ex sindaco di Pescara e segretario regionale del Pd, nel 2008 era finito per alcuni giorni agli arresti domiciliari per un’inchiesta sulla gestione dei cimiteri da cui fu assolto con formula piena nel 2013.
ITALIA______
ROMA – “Ora spunta anche una terza polizza intestata da Salvatore Romeo a mio nome. Questa stipulata addirittura due giorni dopo che ho annunciato di aver ricevuto un invito a comparire dalla Procura di Roma. E’ inaccettabile che il dottor Romeo abbia fatto una cosa del genere. Ne prendo totalmente le distanze. A questo punto con i miei avvocati presenterò un esposto in Procura per tutelare la mia persona”. Lo ha comunicato la sindaca di Roma Virginia Raggi, dopo che sulla stampa di questa mattina è comparsa la notizia che Romeo avrebbe acceso in favore delal sindaca una polizza da 8000 euro. Ma non solo, dopo l’arresto di Raffaele Marra la cassetta di sicurezza intestata a Romeo sarebbe stata svuotata. Sono queste le “strane manovre” su cui – secondo una ricostruzione pubblicata oggi sul Messaggero – si sta concentrando la procura di Roma nell’indagine sulle nomine irregolari dell’amministrazione capitolina. A tre giorni dall’arresto di Marra, avvenuto il 16 dicembre, viene svuotata la cassetta di sicurezza intestata a Salvatore Romeo. Lui dice di non saperne nulla e che le chiavi sono nelle mani di una sua amica che in effetti ha confermato di averla svuotata di beni di sua proprietà. Altro punto oscura è una terza polizza, di ottomila euro, attivata da Romeo quando l’invito a comparire della sindaca è già cosa pubblica. Un gesto per ora inspiegabile per gli inquirenti. Sulla vicenda la sindaca ha detto di non sapere nulla: “La terza polizza? Ho letto anche io i giornali e sono la prima a voler capire una vicenda che mi vede totalmente estranea. Siamo al lavoro con i miei avvocati per capire la vicenda”.
MONDO______
WASHINGTON – Neanche un mese in carica e per Donald Trump non smettono i fuochi d’artificio. Sul fronte internazionale il Presidente compie un’inversione a U rispetto a Obama, accogliendo con tutti gli onori a Washington il Premier Benyamin Netanyahu e buttando a mare la politica dei 2 stati per 2 popoli, per anni uno dei pilastri delle politiche in Medio Oriente. Sul fronte interno Trump deve incassare un nuovo scacco dopo le dimissioni del Consigliere per la Sicurezza nazionale Flynn: il passo indietro di Andu Puzden, scelto come segretario al lavoro ma affondato dagli stessi repubblicani non disposti a sostenere un uomo che nella sua catena di fast food non gode fama di manager rispettosi dei diritti dei lavoratori. Sullo sfondo, ma non troppo, i rapporti controversi e sempre più scabrosi che emergono giorno dopo giorno tra lo staff di Trump e la Russia di Vladimir Putin. Dopo il generale Flynn lascia anche Puzder Andrew Franklin Puzder si è ritirato dalla candidatura a segretario al Lavoro, voluta dal presidente americano Donald Trump. “Mentre non servirò nell’amministrazione, appoggio pienamente il presidente e il suo team altamente qualificato”, ha scritto lui stesso nella nota con cui ha annunciato il passo indietro. Puzder è l’amministratore delegato di una catena di fast food, CKE restaurants. La scelta era stata molto criticata, soprattutto per le sue posizioni sui diritti dei lavoratori: l’ad infatti è contro l’aumento del salario minimo, che dal suo punto di vista ridurrebbe i posti di lavoro creando una crisi economica.
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