ITALIA______
ABRUZZO – Lo continuano a ripetere tutti, come un mantra: “c’è ancora speranza”. Ma la verità è che dopo il miracolo dell’altro ieri sull’albergo sommerso di neve è sceso di nuovo il silenzio. Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga. Poi l’hotel Rigopiano ha restituito solo morti: all’alba i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo di una donna e un paio d’ore dopo ne hanno recuperata un’altra. Una è Nadia Acconciamessa, la madre del piccolo Edoardo. L’altra, identificata in serata, è Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Apritino (Pescara), in vacanza con il marito, tuttora disperso. Erano anche loro al piano terra, in alcune stanze a meno di una decina di metri da dove sono stati salvati Edoardo, Ludovica e Samuel. Il tempo di caricare i loro corpi sull’elicottero e dall’ammasso di macerie e neve è uscito il corpo di un uomo: Sebastiano Di Carlo, 49 anni, il papà di Edoardo, orfano dunque di entrambi i genitori.
ITALIA______
VERONA – In lacrime, choccati, terrorizzati dall’aver visto compagni bloccati all’interno del pullman avvolto dalle fiamme e trafitto da un pilone contro cui era finito sulla A4, in prossimità di Verona. Questa l’immagine di un mezzo che si è trasformato “in una trappola che subito ha preso fuoco”, come emerge dai racconti dei sopravvissuti. Tutti ragazzi e docenti di un liceo classico di Budapest. Tornavano a casa dalla Francia, al termine di una gita. Sono morti in 16. Il console generale d’Ungheria a Milano, Judit Timaffy, ha incontrato alcuni di loro ospitati in un hotel dopo essere stati assistiti dagli agenti della polstrada. Hanno detto che l’impatto li ha colti nel sonno. “Si erano fermati circa un’ora prima a una stazione di servizio per fare una sosta – ha detto la console -. Poi erano ripartiti e molti mi hanno detto che avevano preso sonno e sono stati svegliati dall’impatto”. Dopo, una scena apocalittica: urla, pianti, finestrini spaccati per mettersi un salvo, tentativi di aiutare gli altri a uscire. E’ stato un professore di educazione fisica a portarne in salvo molti. “Le persone che erano sedute nella parte posteriore del pullman si sono salvate, rompendo i vetri e uscendo tra le urla e il panico. Un professore di educazione fisica ha salvato molti di quelli che erano a bordo rientrando nel mezzo.
MONDO______
WASHINGTON – Una marcia rosa che ieri ha riempito le strade di Washington DC, ma è arrivata a toccare tutti gli angoli del mondo. Una marcia per ribadire i diritti delle donne e per contestare la salita al potere di Donald Trump, che ha giurato come 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Nella capitale statunitense sono centinaia di migliaia le persone scese in piazza. La maggior parte delle quali con in testa un berretto rosa. Una fiumana che ha iniziato a concentrarsi fin dalle prime ore del mattino nei pressi del Campidoglio, dove la folla ha assistito agli interventi di attivisti e stelle di Hollywood, come le attrici Scarlett Johanson, Ashley Judd. Tra loro America Ferrera, la quale ha affermato: “Il presidente non è gli Stati Uniti. Noi siamo gli Stati Uniti e siamo qui per restarci”. Il regista Michael Moore, che ha strappato la prima pagina di un giornale che riportava la notizia dell’insediamento di Trump.
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