10 FEBBRAIO, L’ITALIA DELLE DUE MEMORIE
di Dario Liotta – Non si riesce proprio a capire perchè, sino ad oggi, l’Italia non riesca a ricordare con maturità e raziocinio le tante vittime martirizzate durante la seconda guerra mondiale e successivamente al 25 aprile 1945.
Ricordiamo ogni anno con giusta commozione l’olocausto ebreo consumatosi nei campi di concentramento tedeschi e russi, ma non bisogna certamente dimenticarsi di genocidi avvenuti in casa nostra, uno su tutti quello delle Foibe.
Oggi, ed è storia di pochi giorni fa, taluni italiani hanno la presuntuosa arroganza di insultare la memoria di chi oggi non c’è più, di chi ieri è stato massacrato pur di rincorrere quella dignità nazionale che oggi sembra un lontanissimo ricordo, di chi ha lasciato la propria casa nella speranza di vivere un nuovo domani ed ha trovato la morte per mano dei titini.
Oggi succede che, la lapide in memoria degli Esuli Giuliano-Dalmati, collocata in Via Cincinnato a Torino, venga distrutta per la seconda volta. Già, per la seconda volta!Infatti, due anni fa la targa venne vilipesa a ridosso del 10 Febbraio, quando nottetempo i soliti criminali la spezzarono a martellate, aggiungendo una scritta sul muro “Carogne tornate nelle fogne”.
Questo ennesimo vilipendio testimonia quanto sia ancora assurdo pensare di poter parlare di memoria condivisa in Italia e conferma ancora una volta le difficoltà nel percorso verso una piena comprensione degli eventi accaduti tra il 1943 ed il 1945, soprattutto al confine orientale italiano.
Ma la cosa che rammarica ancor di più è che, una parte della stampa nazionale, spalleggia questi fenomeni, quasi giustificandoli; il riferimento è ad alcuni articoli dove, alla vicenda, è stato aggiunto che qualche giorno prima, sempre a Torino, siano comparse delle scritte offensive su alcune lapidi dedicate agli ebrei vittime dell’olocausto.
La notizia è falsa e non si capisce per quale motivo sia stata inserita negli articoli in cui si parla del vilipendio alla targa in memoria degli esuli se non per strumentalizzare il significato e distorcere il contesto di questo ennesimo oltraggio alla memoria giuliano-dalmata. In verità, nei giorni passati, è comparsa una svastica e la scritta “infami” su una lapide posta in memoria di alcuni partigiani, episodio certamente da condannare ma ben diverso da quello raccontato.
Perchè distorcere la verità strumentalizzando la memoria? Perchè in Italia, ancora oggi, esistono memorie di serie A e memorie di serie B?
La risposta potrebbe essere scontata, ma la volontà popolare spinge ad una riflessione più profonda; centinaia di migliaia di vite sono state spezzate dalla barbaria umana, non uccidiamoli un’altra volta!
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