Esportare il “modello Puglia” a livello nazionale? Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere
“Non si può negare che il Presidente Vendola con la sua sfrontatezza, manifesti anche una buona dose di coraggio. Ne occorre infatti molto per impostare la sua campagna elettorale millantando come una sorta di paradiso terrestre una Regione che al contrario sta scontando pesantemente gli effetti di un non-governo e di un malgoverno, dalle cui conseguenze non a caso gran parte del Giunta regionale sta fuggendo a gambe levate.
Basterebbe, infatti, che nelle varie tribune politiche oltre al Governatore venissero ascoltati anche i cittadini pugliesi per smascherare spietatamente un bluff veramente temerario sugli otto anni di Vendola.
La Puglia è tra le Regioni che – come certificano recentissime indagini di Bankitalia, Unioncamere e Ministero del Lavoro – registrano i tassi più alti di crescita della disoccupazione.
La Puglia è la Regione che non ha attratto un solo importante investimento e non ha realizzato alcuna significativa infrastruttura.
La Puglia è tra le Regioni che ha dovuto sopportare il prelievo fiscale più alto, salvo che nei Bilanci pre-elettorali come l’ultimo del 2013.
La Puglia è la Regione che ha conosciuto la desertificazione dei servizi sanitari, la chiusura di 22 Ospedali, la perdita di 2200 posti letto, il degrado delle strutture sopravvissute e la distruzione dei presidi privati.
La Puglia è la Regione sui cui conti incombono i buchi degli sprechi nella sanità e nella miriade di carrozzoni clientelari che riproducono pari pari i quadri delle cosiddette “fabbriche di Nichi”.
La Puglia è la Regione che detiene il record assoluto di bocciature da parte della Corte Costituzionale.
Questo sarebbe il “modello Puglia”, l’esempio di “buongoverno” che Vendola vorrebbe, disgraziatamente, esportare a livello nazionale? Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.
Saverio CONGEDO
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