LECCE CAPITALE DELLA CULTURA

| 7 Febbraio 2013 | 0 Comments

L’assessore alle Politiche comunitarie e all’Innovazione tecnologica, Alessandro Delli Noci, è intervenuto questa mattina alla  conferenza Smau di Bari, evento fieristico dedicato alla tecnologia e al mondo dell’informatica, per sottolineare il percorso, intrapreso ormai da mesi dalla città di Lecce “verso obiettivi importanti in seno allo sviluppo tecnologico e, più in generale, socio-culturale”

“Le interessanti sollecitazioni che stanno emergendo dai tavoli di lavoro che stiamo portando avanti in queste settimane stanno rafforzando la mia convinzione secondo cui i progetti “Smart city” e “Lecce capitale della cultura” siano tra loro contigui, complementari e persino, in molti casi, sovrapponibili, nella misura in cui sono mossi, entrambi, dalla propulsione del processo creativo.  A tal proposito, mi piace ricordare la definizione del matematico e fisico francese Henri Poincaré, uno dei padri della fortunata teoria della complessità, che parla della creatività come della “capacità di unire tra loro elementi generando combinazioni nuove, utili, laddove il criterio per riconoscerne l’utilità è nell’essere armonica, funzionale allo scopo, costruttiva.

Sarò un visionario, ma all’interno di questa definizione, mi appare, chiara ed evidente, la stretta relazione tra creatività, tecnologia e cultura. Parafrasando Poincarè, potrei dire che se l’innovazione tecnologica nelle città è supportata da processi creativi, oltre che garantire nuovi strumenti e servizi ai cittadini, genererà anche combinazioni utili (e quindi armoniche, funzionali e costruttive) allo sviluppo culturale della società. In sintesi, una città permeata dalla tecnologia non può definirsi “smart”, a meno che non sviluppi anche un’economia della conoscenza, ovvero che non consenta ai propri cittadini di migliorare la qualità delle proprie vite. E solo una città creativa può prepararsi veramente al futuro, diventando un laboratorio in cui si elaborano idee intelligenti di cambiamento, di innovazione, di evoluzione culturale.

Uno dei cambiamenti forse più promettenti dell’era digitale è la trasformazione stessa delle città. Smesse le vesti di contenitore fisico di strutture, di abitazioni, di strade, di persone, il villaggio – non a caso definito “globale” da M. Mc Luhan – si dematerializza per diventare percorso, incontro, passaggio di esperienze e di conoscenze, di emozioni e di sensazioni. La rete stradale non è altro che una metafora delle possibili congiunzioni tra gli individui che internet e le nuove tecnologie hanno reso istantanee e una città diventa smart quando è orientata e sostenuta da processi creativi e da politiche per lo sviluppo, in termini di efficacia e di efficienza, di queste connessioni.

Considerare un progetto per le “smart cities” come semplice operazione di restyling degli spazi cittadini o di risparmio economico per le amministrazioni comunali è fuorviante, limitante, oltre che imprevidente. E Lecce non si muove in questa direzione. Nella propria candidatura a Capitale della Cultura e nell’adesione al progetto “Smart Cities”, la nostra città ha l’ambizione di promuoversi come luogo della comunicazione e fucina della creatività giovanile ed imprenditoriale, come opportunità per i propri cittadini. È questa l’idea nella quale il mio Assessorato si identifica, è questo il percorso che intende portare avanti, attraverso il sostegno e l’incentivazione di progetti creativi, come baluardo per uno sviluppo non solo digitale, ma, soprattutto, culturale

Category: Cultura

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