IL MAGLIONE DELLE POLEMICHE
di Roberta Nardone______
Su internet, sui social network, negli ultimi giorni, è l’ argomento forte: il maglione di lana bianco smanicato indossato da Agnese Renzi, sia al momento del voto referendario, il 4 dicembre, sia, la sera, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, accanto al marito Matteo che pronunciava il suo ultimo discorso da premier.
Il maglione è diventato oggetto di commenti ironici, alcuni cattivissimi: ‘firmato’ Ermanno Scervino, il brand preferito da Agnese, costa la bellezza di 730 euro.
Tra ilarità e commenti irripetibili, i messaggi sul tema ‘maglione di Agnese’ che affollano i social network sono tantissimi. E c’è anche chi nota come la scelta di presentarsi con la stessa mise mattina e sera, per di più proprio la sera in cui il marito ha annunciato le sue dimissioni, un appuntamento ufficiale quindi, non sia stata una scelta particolarmente azzeccata.
Ma se “la moda politica del momento”, come nota qualcuno su Twitter, è “comunicare con l’abbigliamento”, la scelta di Agnese Renzi racconta di un saluto non istituzionale alla politica e di un semplice ritorno a casa, anche se un maglione di 730 euro, non può permetterselo un’ insegnante qualsiasi, collega della ex first lady, che sicuramente con gli stessi soldi si occupa del mantenimento della sua famiglia.
Insomma, dopo le famose scarpe artigianali, fatte a mano su misura, di Massimo D’ Alema; e i pullover di cashmere di Fausto Bertinotti; il maglione di Agnese Renzi aggiunge un altro tassello al “personale/politico” di una certa sinistra radical-chic che un tempo, tristemente, si sarebbe detto “piccolo borghese”, e oggi invece, semplicemente, racconta di una “sinistra”, che “di sinistra” ha oramai ben poco.
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