GLI ANGELI DI GINO MAROTTA RISALGONO NEL CIELO DELLO SPLENDORE. STRAORDINARIO INTERVENTO DI RESTAURO DI UN GIOIELLO DEL REPERTORIO ARTISTICO COLLEGATO AL TEATRO DI CARMELO BENE
di Roberta Nardone______
Questa mattina, a Lecce, nella Basilica di San Giovanni Battista, detta del Rosario, nei pressi di Porta Rudiae a Lecce, sono stati presentati i due angeli realizzati da Gino Marotta per la scenografia dello spettacolo “Hommelette for Hamlet” di Carmelo Bene, premiata e studiata in tutto il mondo.
I protagonisti dell’opera erano proprio queste “statue/attori”, che richiamano il teatro classico antico: tra di esse, c’erano anche questi due angeli, che avevano subito diversi danneggiamenti, dopo essere stati esposti alle intemperie negli spazi aperti del museo Castromediano di Lecce.
Con la partecipazione della famiglia di Carmelo Bene, ma grazie anche all’interessamento della Soprintendenza, gli angeli sono stati restaurati.
Ad occuparsi dei lavori, la ditta Colaci, specializzata nell’uso della tecnologia per l’illuminazione nelle chiese, che, con la collaborazione della restauratrice Elisabetta Palmero, ha riparato le sculture con tecniche di riempimento specifiche.
Una delle fasi più rilevanti del processo di restaurazione è stata la riparazione di un braccio di uno dei due angeli, per cui è stata trovata una soluzione che va oltre i metodi canonici, con un’ esperienza innovativa.
Per riparare altre parti dell’opera, come le ginocchia rotte e le dita distaccate, è stata utilizzata la resina solitamente impiegata per la riparazione delle barche. E’ stata inoltre sperimentata una tecnica ad hoc, basata sull’uso della schiuma poliuretanica e della vetroresina, grazie alla quale l’opera ha riacquisito un’unità formale ed estetica.
Gli angeli saranno presto visibili nei locali dell’ex “Ospedale dello Spirito Santo”.
Intanto, questa mattina sono state forti le sensazioni suscitate nei presenti, molti studenti dell’Accademia di Belle Arti, e alcuni turisti, rimasti sbalorditi dalla competenza dei restauratori, i quali, fra l’altro, hanno prestato la loro opera gratuitamente: tutti ad ammirare meravigliati le due sculture.
E’ auspicabile che questo possa essere solo la prima di una serie di numerose collaborazioni della Soprintendenza con gli eredi del Maestro, che sarebbe sicuramente felice, se fosse ancora qui tra noi, di questo primo intervento: e ne reclamerebbe altri, per lo straordinario patrimonio artistico che ci ha lasciato, correlato ai suoi lavori teatrali, e studiato in tutto il mondo, che attende ancora un’ opportuna valorizzazione. ______
LA DOCUMENTAZIONE nel nostro articolo seguente