RIPRENDE A PERUGIA IL PROCESSO, GIUNTO ALLE BATTUTE CONCLUSIVE, PER LA SCOMPARSA DI SONIA MARRA, LA RAGAZZA DI SPECCHIA ‘SPARITA’ DIECI ANNI FA

| 23 Novembre 2016 | 0 Comments

di Roberta Nardone______Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Sonia Marra. Dal 16 novembre 2006 non si hanno più notizie della studentessa pugliese andata a Perugia per studiare. Ora è sempre più vicina la verità sul giallo: almeno quella che darà il processo, giunto in dirittura d’ arrivo, che riprende domani giovedì 24, alle 10, al Tribunale del capoluogo umbro.

Il corpo della donna, che all’epoca dei fatti aveva solo 25 anni, non è mai stato ritrovato.

L’unico imputato è Umberto Bindella: quale sarebbe stato quindi il motivo che avrebbe spinto l’imputato a compiere un gesto così vile?

Per l’accusa, Sonia e Bindella intrattenevano da diverso tempo una relazione alla quale la studentessa aveva deciso di porre fine contro la volontà dell’ uomo, che quindi per questo avrebbe compiuto l’ orribile gesto di ucciderla e far sparire il cadavere.

Pur essendo una motivazione piuttosto scarna, quella della fine di una relazione sentimentale, per poterla collegare in maniera diretta ad un omicidio, non è l’unico indizio di accusa contro l’imputato.

Infatti il suo comportamento, sin dall’inizi,o non sarebbe risultato chiaro agli inquirenti, poiché le sue dichiarazioni si sono rivelate contrastanti,  secondo le autorità che le hanno analizzate di volta in volta da dieci anni a questa parte.

All’inizio Bindella avrebbe dichiarato di non conoscere assolutamente la vittima, di non ricordarla, infine di averla sì frequentata per un periodo di tempo, ma di aver concluso questa conoscenza in tempi non sospetti.

Questa si è rivelata una contraddizione importante per il Pubblico Ministero, che riporta come solo quarantotto ore prima l’imputato si fosse  recato presso l’abitazione della Marra, sottoponendola a un test di gravidanza, di cui avrebbe poi voluto conoscere anche l’esito.

Per la parte civile, dunque la scomparsa di Marra non può che attribuirsi ad un omicidio.

La ragazza infatti, non si sarebbe mai allontanata da casa: non solo perché ritenuta dai familiari e dagli amici una persona tranquilla e abitudinaria (dati i contatti giornalieri con la madre), ma anche perché non disponeva dei mezzi economici necessari per potersi ricostruire una vita altrove.

Tutto ricondurrebbe quindi, alla figura del Bindella, che comunque continua a proclamarsi innocente e viene processato a piede libero.

Dopo l’ intervento, all’ ultima udienza del processo, tenuta tre settimane fa, del pubblico ministero Giuseppe Petrazzini, che ha chiesto una condannava a ventiquattro anni di reclusione per omicidio volontario e occultamento di cadavere, domani sarà il turno della difesa: le avvocatesse Daniela Paccoi e Silvia Egidi, che terranno le proprie arringhe tese a scagionare l’uomo, e a chiederne l’ assoluzione per non aver commesso il fatto.

Subito dopo, si dovrebbe andare a sentenza, magari già nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore, ma sui tempi non c’è ancora niente di stabilito. Ne sapremo di più domani. C’è grande attesa, sia a Perugia, sia nel Salento, per l’ esito di questo processo, arrivato dopo alterne vicende giudiziarie, e anche grazie all’ attenzione di alcuni mass media: comunque, l’ occasione per ricordare la storia di questa sfortunata ragazza, che proveremo a ricostruire, aspettando la sentenza.

 

Category: Costume e società, Cronaca

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