LA ‘CARTA DI AVVISO PUBBLICO’ PER RUFFANO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. La Segretaria del Circolo del Partito Democratico di Ruffano, Anna Rita Picci, ci scrive______
Da quanto sta emergendo dalla cronaca di questi giorni, crediamo che il dibattito politico locale debba confrontarsi seriamente con una realtà amministrativa su cui si sono addensati i sospetti dalla magistratura (penale e contabile) e dalla prefettura, e più in generale con un sistema, come quello salentino, in cui la criminalità organizzata cerca di infiltrarsi nelle istituzioni. Così come emerge da diverse inchieste. Cercando delle soluzioni efficaci che possano rafforzare l’azione sul versante della prevenzione e del contrasto alla corruzione e all’infiltrazione della criminalità negli uffici pubblici.
E’ di pochi giorni fa l’intervento del prefetto Claudio Palomba sulla corruzione e gli affari della criminalità organizzata nelle gare d’appalto sulla gestione dei rifiuti. Prima di lui, era stata l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) a denunciare le incongruenze emerse dai vari Aro (Ambiti di raccolta Ottimale) regionali, compreso l’Aro 9, di cui fa parte Ruffano.
Nel marzo scorso, l’Anac denunciava quei Comuni (tra essi Ruffano) che con le continue proroghe dei contratti stipulati singolarmente con le imprese, avevano coltivato una pratica “pericolosa” – questa la definizione data da Cantone – e sacrificato sull’altare del campanilismo e degli interessi di parte, l’obiettivo di una maggiore efficienza della spesa pubblica che, riuniti in Aro, avrebbero dovuto raggiungere e offrire ai cittadini.
Ma già nel 2012, la Direzione Nazionale Antimafia faceva luce sui rapporti tra la criminalità organizzata salentina e il mondo della politica. Nella relazione, Francesco Mandoi scriveva: “Non sono i mafiosi che cercano un contatto con i politici, offrendo i loro voti in cambio di qualcosa, ma sono i politici che cercano il supporto elettorale dei gruppi criminali presenti sul territorio, promettendo loro l’ affidamento di lavori alle aziende che ad essi fanno notoriamente riferimento ed altri possibili affari derivanti dalla gestione amministrativa degli enti che, ove eletti, saranno da loro rappresentati”.
Affermazioni che devono indurre, anche nel nostro paese, ad una profonda riflessione in vista della campagna elettorale per le prossime amministrative, sulla permeabilità della politica locale alle infiltrazioni della criminalità e sulla sua tenuta in riferimento a fenomeni corruttivi.
Per contrastare queste pericolose derive criminali e per evitare che le anomali amministrative del presente possano ripetersi nel futuro, il circolo del PD Ruffano e Torrepaduli, già dalle prossime amministrative, si farà promotore della proposta di adozione di un codice etico da parte del Comune di Ruffano.
La proposta elettorale che presentiamo ai cittadini, e che estendiamo a tutte le forze politiche presenti a Ruffano, riguarda l’adozione, già dal primo nuovo consiglio comunale, della Carta di Avviso Pubblico, un’associazione nata nel 1996 con l’intento di collegare ed organizzare gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica amministrazione e sui territori da essi governati.
La Carta è un codice etico vincolante per gli amministratori e finalizzato a rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, ponendo dei seri paletti contro la corruzione, l’infiltrazione mafiosa e il clientelismo. Redatta da un gruppo di lavoro di esperti, giuristi, funzionari pubblici e amministratori locali, coordinato dal Prof. Alberto Vannucci, si compone da 23 articoli, attraverso i quali viene indicato concretamente come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione.
Contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo, alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini e obbligo a rinunciare alla prescrizione ovvero obbligo di dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravi reati (es. mafia e corruzione).
Sono queste alcune previsioni della Carta di Avviso Pubblico, un codice etico fatto non tanto di buoni propositi e belle intenzioni, ma un documento che prevede anche divieti – es. non ricevere regali superiori ai 100 euro in un anno – e sanzioni, che vanno dalla censura pubblica sino alle dimissioni.
Crediamo che un radicale cambiamento amministrativo, rispetto al passato, passi anche attraverso l’adozione di strumenti concreti che possano contrastare la corruzione e fungere da deterrenti per scelte amministrative dannose per l’interesse collettivo. Questo a tutela dei tanti cittadini onesti e di un territorio meraviglioso che non può continuare ad essere svilito da politici senza scrupoli. Pertanto, nelle prossime settimane organizzeremo un incontro con i cittadini per discutere su questa nostra proposta.
Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo