SITUAZIONE ESPLOSIVA, UIL LECCE PROPONE UNA MANIFESTAZIONE A ROMA PER SOLLECITARE IL GOVERNO
BLOCCO CIG IN DEROGA
“Siamo agli sgoccioli, la bomba sta per esplodere”. Il segretario provinciale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto, commenta così l’ennesimo sit-in di protesta che si è svolto questa mattina davanti alla sede della Prefettura. “Nella sola provincia di Lecce – ricorda – sono ben settemila i lavoratori in cassa integrazione in deroga, molti dei quali da settembre scorso non percepiscono più il sussidio indispensabile per mandare avanti le rispettive famiglie. La situazione rischia di degenerare – avverte – sono pronti ad atti estremi perché molti non hanno più soldi nemmeno per comprare il pane”.
“Siamo di fronte ad una beffa – sostiene Giannetto – perché continuiamo ad assistere a ladrocini di vario genere, a sprechi della politica che bisogna drasticamente ridimensionare e non si riesce invece a trovare la copertura dei sussidi per questi lavoratori (che in Puglia sono oltre 50mila), così come non è tollerabile che non si riesca ancora a fornire alcuna certezza sulla copertura della Cig in deroga per il 2013. A tutto questo – prosegue – si aggiungono un altro paradosso, quello dei tempi “biblici”, causati da cavilli burocratici di vario genere, impiegati per far partire lavori già appaltati alle aziende, come nel caso della della Regionale 8 o della Maglie-Otranto per il gruppo Palumbo che ha ben 300 operai in cassa integrazione”.
Di fronte ad una situazione così drammatica, la Uil di Lecce ritiene che non ci sia più tempo da perdere e propone un’iniziativa di protesta da organizzare a livello regionale. “È ora di andare a Roma a far sentire la nostra voce – tuona Giannetto – e fare pressione sul Governo affinché sani questa situazione. In primis, chiediamo di sbloccare subito l’erogazione degli ammortizzatori almeno per i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre, per poi riprogrammare la copertura per il 2013. Naturalmente – torna a ribadire il segretario della Uil di Lecce – questi sono problemi di carattere contingente e urgente, ma non possiamo vivere di sola cassa integrazione che prima o poi finirà, anzi sta già finendo. Dobbiamo piuttosto lavorare sulla ricerca di politiche attive del lavoro – conclude – che possano aprire nuovi orizzonti lavorativi e offrire possibilità concrete di impiego soprattutto ai giovani”.
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